Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Visita a Gesù Eucaristia (Sabato)

Gesù, donami un cuore semplice!
Gesù, un altro sabato, entrò di nuovo nella sinagoga ed insegnava. Ed ecco vi era un uomo che aveva la mano destra paralizzata.
Gli scribi e i farisei intanto spiavano Gesù per vede­re se lo guariva di sabato, per denunciarlo. E per avere un pretesto di poterlo accusare, gli domandarono: - È lecito curare in giorno di sabato? - Allora egli, che co­nosceva i loro pensieri, disse all’uomo che aveva la ma­no paralizzata: - Alzati e mettiti in mezzo -. Egli si al­zò e si mise là in piedi.
Poi Gesù disse loro: - Domando anch’io a voi: - In giorno di sabato sarà permesso far del bene o del male, salvare la vita (ad uno) o toglierla? - Ma essi tacevano.
Allora egli aggiunse: - Chi sarà tra di voi che aven­do una sola pecora, se questa gli cade nel pozzo in gior­no di sabato, non la prenda e tiri fuori? Or quanto vale un uomo più di una pecora! È dunque permesso in gior­no di sabato di fare del bene.
Ma quelli tacevano.
Allora, guardandoli indignato e rattristato per la ce­cità del loro cuore, disse a quell’uomo: - Stendi la tua mano.
Questi la stese e la mano fu guarita.
Ma quelli, pieni di perfidia, si ritirarono e combina­rono con gli erodiani in che modo farlo morire.


A GESU’
Quale contrasto tra la bontà di Gesù che guarisce quel povero paralitico e la cattiveria dei farisei nel condannare Gesù, proprio perché vuol giovare a quel­l’infermo! E quale impressione fanno quelle parole: «Guardandoli indignato e rattristato!».
O Gesù, sempre paziente e mansueto, sempre pronto a perdonare, a soccorrere, a beneficare, quanto dovesti soffrire davanti a cuori tanto pieni di malvagi­tà, di avversione al tuo Vangelo tutto amore verso il prossimo!…
Voglio sperare, o mio Signore, che questo peccato contro lo Spirito Santo, che non sarà perdonato né in questa, né nell’altra vita, non abbia mai trovato luogo nel mio cuore, che pure è terreno infruttifero, pieno di sterpi e di rovi.
Ma se qualche malignità, di qualsiasi specie, alli­gnasse in me, eccomi, o Gesù, ai tuoi piedi, contrito e risoluto di voler sempre seguire il tuo esempio.
Non guardarmi con occhio indignato per le mie cattiverie passate, ma con occhio di bontà, come guar­dasti quel paralitico. Che se, col mio contegno, ti avessi qualche volta rattristato, eccomi ora deciso a volerti consolare con la mia fede, in quel tuo trono d’amore e di perdono.
Sì, o Signore, sia sempre lodato il tuo Corpo Sa­cramentato, pegno di eterna misericordia.

A MARIA
O Maria, Virgo fidelis, mille volte beata, perché hai creduto: rendi semplice e docile questo mio cuore alla parola evangelica.
Non è ai superuomini che è promessa la vita eter­na, ma ai piccoli, a quelli che ricevono la Buona No­vella come i fanciulli.
Quanto bene seppe vivere e praticare questa verità S. Teresa del Bambino Gesù!
Fa’, o Madre mia, che ti sia veramente figlio, non solo di nome, ma anche di fatto.
Guardami con occhio di bontà, prendi per mano questa pecorella caduta nel pozzo del vizio, levami fuori pazientemente e accompagnami al nostro Gesù Sacramentato. Pregalo che mi guardi con occhio beni­gno, tolga la cecità dalla mia mente e mi dia coraggio per progredire nella virtù.

PROPOSITO
Ad ogni ombra di dubbio nella fede, che si affaccerà alla mia mente, specialmente sul mistero eucaristico, reagirò immediatamente dicendo: «Credo, Domine, àdiuva incredulitatem meam: credo, Signore, ma tu aiuta la mia debolezza».

COMUNIONE SPIRITUALE
Vieni, vieni, Gesù mio, Nel possesso del mio cuore, Tutto infiammalo d’amore, onde viva sol per te. (pausa) Come giunto al cuor ti stringo, o celeste e amato sposo, in te sol trovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

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