Gesù, guarisci la mia paralisi spirituale!
Ed avvenne un giorno che Gesù stava insegnando e c’erano a sedere dei farisei e dottori della legge, venuti da ogni paese della Galilea e della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era lì a sanarli.
Ed ecco degli uomini, portare sopra un lettuccio un paralitico, e cercavano di introdurlo, per posarglielo davanti.
E, non trovando da qual parte farlo passare, a motivo della gran calca, salirono sul tetto, e, di fra i tegoli, lo calarono giù col lettuccio, in mezzo, davanti a Gesù.
Egli, veduta la loro fede, disse: - Uomo, ti sono rimessi i tuoi peccati.
Allora gli scribi e i farisei cominciarono a pensare e dire: - Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?
Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, prese a dir loro: - Che andate pensando nei vostri cuori? Cos’è più facile dire: - Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire levati su e cammina?
Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sulla terra il potere di rimettere i peccati, dico a te (parlando al paralitico), levati su, piglia il tuo lettuccio e vattene a casa tua.
E quello, rizzatosi sull’atto, in presenza loro, prese il suo giaciglio e se ne andò a casa, glorificando Dio.
E tutti, colmi di meraviglia, glorificavano, Dio e, pieni di stupore, dicevano: - Oggi abbiamo visto cose meravigliose.
A GESU’
È certamente degno della più grande compassione, o Gesù, chi è colpito da paralisi fisica.
Ma è assai più degno di compassione quella paralisi spirituale che arresta ogni progresso nella virtù e fa perdere ogni gusto delle cose celesti.
Giustamente il tuo apostolo Paolo ci ammonisce: «Cercate le cose di lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra» (Colossesi 3, 1-2).
Quando penso ai miei primi anni nel tuo servizio ed ai miei numerosi proponimenti di fedeltà e di santità, mi sento coprire il volto di rossore…
Quante volte ti ho tradito!… ti ho ripreso quello che ti avevo dato: volontà, cuore, anima… per darli al demonio col peccato… quanto tempo ed energie sprecate!
La mia condizione attuale è quella di quel povero paralitico, portato su di una barella, perché son diventato insensibile ai tuoi inviti e non so più camminare.
Mi trovo in uno stato di abbattimento spirituale per il quale temo anche della mia salvezza eterna. Se tu non mi vieni in aiuto, il mio caso è da considerarsi disperato.
Attorno al tuo Tabernacolo io vedo molte anime belle, innamorate del tuo dono eucaristico…, immolate al tuo annientamento… O anime eucaristiche della terra, del purgatorio, del cielo; o angeli e santi, curvi in adorazione profonda, interessatevi a me; prendete questo povero paralitico spirituale… mettetelo sotto lo sguardo di Gesù…
Se mi presenterete voi, il celeste Medico pronuncerà su di me quelle parole miracolose: «Alzati e cammina».
A MARIA
O Maria, rifugio dei peccatori, tu che da sola hai guarito ogni forma di malattia spirituale per le eresie sorte nella Chiesa, fondata dal tuo Figlio Gesù, vieni in aiuto oggi anche di questo tuo figlio ammalato.
Può mai essere che una madre resti indifferente davanti alla malattia del suo figlio? Potrai dunque non curarti di questa mia paralisi spirituale?…
No, o Madre mia, non lo posso credere. Ti prego dunque che tu venga subito in mio aiuto. Il tuo intervento sarà certamente efficace, infallibile.
PROPOSITO
Dimostrerò a Gesù la mia buona volontà di guarire dalla mia infermità spirituale, visitandolo ogni giorno nel santissimo Sacramento. Che se, qualche volta, non mi sarà proprio possibile recarmi in una chiesa, lo visiterò dalla mia casa, portandomi col pensiero davanti al santo Tabernacolo.
COMUNIONE SPIRITUALE
Vieni, vieni, Gesù mio, Nel possesso del mio cuore, Tutto infiammalo d’amore, onde viva sol per te. (pausa) Come giunto al cuor ti stringo, o celeste e amato sposo, in te sol trovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.