Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Visita a Gesù Eucaristia (Venerdi)

Gesù, guarisci la mia paralisi spirituale!
Ed avvenne un giorno che Gesù stava insegnando e c’erano a sedere dei farisei e dottori della legge, venuti da ogni paese della Galilea e della Giudea e da Gerusa­lemme; e la potenza del Signore era lì a sanarli.
Ed ecco degli uomini, portare sopra un lettuccio un paralitico, e cercavano di introdurlo, per posarglielo da­vanti.
E, non trovando da qual parte farlo passare, a moti­vo della gran calca, salirono sul tetto, e, di fra i tegoli, lo calarono giù col lettuccio, in mezzo, davanti a Gesù.
Egli, veduta la loro fede, disse: - Uomo, ti sono ri­messi i tuoi peccati.
Allora gli scribi e i farisei cominciarono a pensare e dire: - Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?
Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, prese a dir loro: - Che andate pensando nei vostri cuori? Cos’è più faci­le dire: - Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire levati su e cammina?
Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sul­la terra il potere di rimettere i peccati, dico a te (parlan­do al paralitico), levati su, piglia il tuo lettuccio e vatte­ne a casa tua.
E quello, rizzatosi sull’atto, in presenza loro, prese il suo giaciglio e se ne andò a casa, glorificando Dio.
E tutti, colmi di meraviglia, glorificavano, Dio e, pie­ni di stupore, dicevano: - Oggi abbiamo visto cose me­ravigliose.


A GESU’
È certamente degno della più grande compassio­ne, o Gesù, chi è colpito da paralisi fisica.
Ma è assai più degno di compassione quella para­lisi spirituale che arresta ogni progresso nella virtù e fa perdere ogni gusto delle cose celesti.
Giustamente il tuo apostolo Paolo ci ammonisce: «Cercate le cose di lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra» (Colossesi 3, 1-2).
Quando penso ai miei primi anni nel tuo servizio ed ai miei numerosi proponimenti di fedeltà e di san­tità, mi sento coprire il volto di rossore…
Quante volte ti ho tradito!… ti ho ripreso quello che ti avevo dato: volontà, cuore, anima… per darli al demonio col peccato… quanto tempo ed energie spre­cate!
La mia condizione attuale è quella di quel povero paralitico, portato su di una barella, perché son diven­tato insensibile ai tuoi inviti e non so più camminare.
Mi trovo in uno stato di abbattimento spirituale per il quale temo anche della mia salvezza eterna. Se tu non mi vieni in aiuto, il mio caso è da con­siderarsi disperato.
Attorno al tuo Tabernacolo io vedo molte anime belle, innamorate del tuo dono eucaristico…, immola­te al tuo annientamento… O anime eucaristiche della terra, del purgatorio, del cielo; o angeli e santi, curvi in adorazione profonda, interessatevi a me; prendete questo povero paralitico spirituale… mettetelo sotto lo sguardo di Gesù…
Se mi presenterete voi, il celeste Medico pronun­cerà su di me quelle parole miracolose: «Alzati e cam­mina».

A MARIA
O Maria, rifugio dei peccatori, tu che da sola hai guarito ogni forma di malattia spirituale per le eresie sorte nella Chiesa, fondata dal tuo Figlio Gesù, vieni in aiuto oggi anche di questo tuo figlio ammalato.
Può mai essere che una madre resti indifferente davanti alla malattia del suo figlio? Potrai dunque non curarti di questa mia paralisi spirituale?…
No, o Madre mia, non lo posso credere. Ti prego dunque che tu venga subito in mio aiuto. Il tuo inter­vento sarà certamente efficace, infallibile.

PROPOSITO
Dimostrerò a Gesù la mia buona volontà di guarire dalla mia infermità spirituale, visitandolo ogni giorno nel santissimo Sacramento. Che se, qualche volta, non mi sarà proprio possibile recarmi in una chiesa, lo visiterò dalla mia casa, portandomi col pensiero davanti al santo Tabernacolo.

COMUNIONE SPIRITUALE
Vieni, vieni, Gesù mio, Nel possesso del mio cuore, Tutto infiammalo d’amore, onde viva sol per te. (pausa) Come giunto al cuor ti stringo, o celeste e amato sposo, in te sol trovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

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