Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Il miracolo del 13 Ottobre alla Cova da Iria

Ed ecco il miracolo che la Madonna aveva promesso. Un segno dal cielo. La sfera solare prende a roteare in un moto vertiginoso e proietta sulle persone i colori dell'arcobaleno in tutte le dire­zioni.

Dapprima videro una piccola nube, come d’incenso, che a tre riprese salì dal luogo ove stavano i pastorelli.
Ma al grido di Lucia: « Guardate il sole! » tutti alzarono istintivamente lo sguardo verso il cielo. Ed ecco che le nubi si squarciano, la pioggia cessa e appare il sole: il suo colore è ar­genteo, ed è possibile fissarlo senza restarne abbagliati.
Improvvisamente il sole prende a girare vorticosamente su se stesso, emettendo in ogni direzione luci azzurre, rosse, gialle, che colorano in modo fantastico il cielo e la folla attonita.
Tre volte si ripete questo spettacolo, finchè tutti hanno l’ impressione che il sole precipiti su di loro. Dalla moltitudine erompe un grido di terrore! C’è chi invoca: « Dio mio, miseri­cordia! », chi esclama: « Ave Maria », chi grida: « Mio Dio io credo in Te! », chi confessa pubblicamente i propri peccati e chi in ginocchio nel fango, recita l’atto di pentimento.
Il prodigio solare dura circa dieci minuti ed è visto contem­poraneamente da settantanlila persone, da semplici contadini ed uomini colti, da credenti ed increduli, da gente venuta per vede­re il prodigio annunciato dai pastorelli e gente venuta per beffarsi di loro!
Tutti testimonieranno gli stessi fatti avvenuti nello stesso momento!
Il prodigio è visto anche da persone che si trovavano fuori della « Cova », il che esclude definitivamente trattarsi di illusio­ne collettiva. Un ragazzo Joaquin Laureno, che
vide gli stessi fenomeni mentre si trovava ad Alburitel, paese a circa 20 chilometri da Fàtima, così riporta la sua testimonianza:
« Avevo allora appena nove anni e frequentavo la scuola elementare del mio paese, che dista da Fàtima 18 o 19 km. Si era verso mezzogiorno, quando fummo sorpresi dalle grida ed esclamazioni di alcuni uomini e donne che passavano per la strada, davanti alla scuola. La maestra, donna Delfina Pereira Lopez, si­gnora molto buona e pia, ma facilmente impressionabile ed ec­cessivamente timida, fu la prima a correre sulla strada senza po­ter impedire che noi ragazzi le corressimo dietro. Nella strada il popolo piangeva e gridava, indicando il sole, senza dar risposta alle domande che loro faceva la nostra insegnante. Era il mira­colo, il grande miracolo che si vedeva distintamente dall’alto del monte ove è posto il mio paese. Era il miracolo del sole con tutti i suoi fenomeni straordinari.
Mi sento incapace di descriverlo co­me lo vidi e sentii allora. Io guardavo fisso il sole e mi sembrava pallido in modo da non accecare: era come un globo di neve che girava sopra se stesso. Poi improvvisamente parve abbassarsi a zig-zag, minacciando di cadere sulla terra. Spaventato, corsi in mezzo alla gente. Tutti piangevano, attendendo da un momento all’altro la fine del mondo.
Vicino stava un incredulo, che aveva passato la mattinata a ri­dersi dei creduloni che facevano tutto quel viaggio a Fàtima per vedere una ragazza. Lo guardai. Era come paralizzato, assorto, spaventato, con gli occhi fissi al sole. Poi lo vidi tremare da capo a piedi e, levando le mani al cielo, cadere in ginocchio nel fango
gridando: — Nostra Signora! Nostra Signora ».

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