Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

5° comandamento: Non uccidere

Non uccidere (Es 20,13). «Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio". Ma io vi dico: Chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio» (Mt 5,21-22).

Dal catechismo della Chiesa Cattolica

2258 - «La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l’azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente.

2268 - Il quinto comandamento proibisce come gravemente peccaminoso l’omicidio diretto e volontario. L’omicida e coloro che volontariamente cooperano all’uccisione commettono un peccato che grida vendetta al cielo. L’infanticidio, il fratricidio, il parricidio e l’uccisione del coniuge sono crimini particolarmente gravi a motivo dei vincoli naturali che infrangono. Preoccupazioni eugenetiche o di igiene pubblica non possono giustificare nessuna uccisione, fosse anche comandata dai pubblici poteri.
L’aborto diretto, voluto come fine o come mezzo, nonchè la cooperazione ad esso, pena la scomunica,perchè l’essere umano, fin dal suo concepimento, va rispettato e protetto in modo assoluto nella sua integrità.
L’eutanasia diretta, che consiste nel mettere fine, con un atto o l’omissione di un’azione dovuta, alla vita dipersone handicappate, ammalate, o prossime alla morte.
Il suicidio e la cooperazione volontaria ad esso, in quanto è un’offesa grave al giusto amore di Dio, di sé e del prossimo.

Il rispetto della dignità delle persone.

IL RISPETTO DELL’ANIMA ALTRUI: LO SCANDALO

2284 - Lo scandalo è l’atteggiamento o il comportamento che induce altri a compiere il male. Chi scandalizza si fa tentatore del suo prossimo. Attenta alla virtù e alla rettitudine; può trascinare il proprio fratello alla morte spirituale. Lo scandalo costituisce una colpa grave se chi lo provoca con azione o omissione induce deliberatamente altri in una grave mancanza.

IL RISPETTO DELLA SALUTE

2288 - La vita e la salute fisica sono beni preziosi donati da Dio. Dobbiamo averne ragionevolmente cura, tenendo conto delle necessità altrui e del bene comune. La cura della salute dei cittadini richiede l’apporto della società perché si abbiano condizioni d’esistenza che permettano di crescere e di raggiungere la maturità: cibo e indumenti, abitazione, assistenza sanitaria, insegnamento di base, lavoro, previdenza sociale.
Si devono evitare ogni sorta di eccessi, l’abuso dei cibi, dell’alcool, del tabacco e dei medicinali. Coloro che, in stato di ubriachezza o per uno smodato gusto della velocità, mettono in pericolo l’incolumità altrui e la propria sulle strade, in mare, o in volo, si rendono gravemente colpevoli.
- L’uso della droga causa gravissimi danni alla salute e alla vita umana. Esclusi i casi di prescrizioni strettamente terapeutiche, costituisce una colpa grave. La produzione clandestina di droghe e il loro traffico sono pratiche scandalose; costituiscono una cooperazione diretta, poiché spingono a pratiche gravemente contrarie alla legge morale.
Rientrano nei divieti del 5° comandamento anche le sperimentazioni scietifiche, quando queste non sono moralmente legittime e fanno correre rischi sproporzionati o evitabili per la vita o l’integrità fisica e psichica dei soggetti.
Il trapianto di organi è accettabile con il consenso del donatore e senza rischi per lui. Così come la donazione degli organi dopo la morte che deve essere pienamente accertata.
Deve essere rispettata anche l’integrità corporea e quindi da ritenersi peccato i rapimenti, i sequestri, il terrorismo, la tortura, le violenze ecc…
Sono da rispettare i morti, in quanto i loro corpi devono essere trattati con carità nella fede e nella speranza della risurrezione.

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