(E. Munch, I Solitari, 1906-1907) |
Ma se la vita è un dono, un’avventura meravigliosa, perchè possa esprimere tutta la sua bellezza è necessario accoglierla e coltivarla ogni giorno, dando ad essa un significato autentico.
Per i cristiani la vita ha significato e valore perchè non è frutto del caso, non ci troviamo a vivere, qui e in questo momento, senza un motivo e senza direzione.
Per i cristiani la vita ha la sua origine e sorgente di significato nell’amore di Dio e a Lui tutto tornerà trasformato e glorificato. Rispondere all’amore con cui Dio ama tutti gli uomini e ciascuno in particolare significa partecipare al suo progetto: fare della vita un’occasione di crescita con e per gli altri.
A ciascuno è affidato un mattone per la costruzione della civiltà, dell’amore, della giustizia e della pace…oserei dire, a ciascuno di noi è affidato un mattone per la costruzione del Regno di Dio.
Vista in questa ottica la vita assume un significato meraviglioso e difficilmente ci sentiremo soli
perchè per costruire un regno ci vogliono molte persone che lavorano insieme. Allora perchè, tanti decidono di togliersi la vita? Che senso ha quel gesto? Quali motivi lo hanno causato? Perchè l’esistenza diventa un peso tale da volerla terminare?
Molte persone tentano di dare una risposta parlando di problemi legati alla famiglia e alla società, si è arrivati a comprendere che una persona che si uccide di solito è perchè si sente sola, non ha più sistemi di appoggio e punti di riferimento e in questo caso vede nella morte una soluzione ai problemi della vita.
Il suicidio diventa un atto di liberazione da uno stato di angoscia, un atto di disperazione per un’esistenza ritenuta impossibile.
Ma perchè sentirsi soli? Perchè pensare di non avere altra via di uscita, quando la risposta la troviamo vicino a noi?
L’uomo per vivere ha bisogno di un contenuto e di una relazione che giustifichi la sua esistenza, il suo essere al mondo. E solo Dio può riempire di contenuti la nostra vita, solo una relazione d’amore con Lui e con il prossimo possono dare un senso al nostro esistere.
Con il suicidio interrompiamo una vita che è dono d’amore di Dio, una vita che non ci appartiene se non in virtù di un Padre che ce l’ha donata. Per questo motivo la Chiesa afferma l’illiceità di questo gesto.
Secondo San Tommaso D’Aquino il suicidio è la negazione della relazione, della solidarietà e della comunione umana e l’affermazione della solitudine e dell’isolamento come realtà assolute.
Il cristiano non può limitarsi a dire di no al suicidio dimostrandone solo la negatività morale, ma deve aiutare il prossimo, il suo compagno di viaggio, in modo particolare chi si trova in situazioni di disagio e di sofferenza, di solitudine e di angoscia, di emarginazione e di povertà, deve ascoltarlo e cercare di fargli superare le difficoltà aiutandolo a riscoprire i motivi di una speranza e di un nuovo impegno nella vita.