L'organizzazione delle prime comunità cristiane.
Ogni apostolo esercitò in vita la propria missione direttamente o per mezzo di collaboratori anche su più chiese. Alla sua morte come successore venne eletto nell’ambito di un determinato territorio (diocesi) il più degno dei presbiteri, con il nome di vescovo (dal greco epìscopos= superiore).
Le varie comunità cristiane disperse nel mondo erano in contatto fra loro, e tra i vari vescovi assunse una particolare autorità quello della comunità cristiana di Roma, capitale dell’impero e città in cui avevano subito il martirio i due maggiori apostoli, Pietro e Paolo: in ciò va dunque individuata l’origine del papato.
I fedeli versavano un contributo alla comunità che provvedeva con esso al mantenimento di presbiteri e vescovi, all’assistenza dei meno abbienti e al loro riscatto durante guerre e persecuzioni. Le elemosine alimentavano i fondi amministrati da congregazioni di fedeli, che prestavano denaro senza interesse ai cristiani. Si gettarono così le basi di una struttura solida e organizzata in modo gerarchico che consentì al cristianesimo di diffondersi rapidamente.