Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Matteo il pubblicano

 Matteo raccontò egli stesso la sua vocazione, cioè la chiamata da parte del Maestro, con pochissime parole. "Gesù- egli scrisse- vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco della gabella, e gli disse: "Seguimi". Quegli si alzò e lo seguì".

Matteo era dunque un gabelliere o, come si diceva, pubblicano, esattore dei dazi e delle imposte. Era un mestiere dannato, perchè ritenuto più rapace che lecito. Rapace, perchè le tasse non erano imposte in giusta misura.

Matteo era considerato un pubblico peccatore. Ma alla chiamata di Gesù si alzò subito dal banco di esattore, a Cafarnao, e lo seguì. Non ebbe un attimo di esitazione, non si guardò indietro. Il suo vecchio nome, Levi, che vuol dire "legato", perchè lo era, legato al suo dannato mestiere, venne cambiato in Matteo che vuol dire "dono di Dio. E fu davvero un dono spontaneo, pronto, senza pentimenti e senza rimpianti, perchè Matteo seguì il Maestro fedelmente fino alla morte e alla Resurrezione, ottavo nel numero degli Apostoli.

Erano passati dodici anni dalla morte di Gesù, quando ebbe l'ispirazione di scrivere quello che aveva visto e udito dal giorno in cui, alzandosi dal suo banco, aveva seguito il figlio del falegname.
Per la sua antica professione, Matteo era uno dei pochissimi che sapesse scrivere nella sua lingua natia, cioè in aramaico, che era la lingua volgare degli Ebrei di quel tempo. Il suo Evangelo è considerato il più antico dei quattro, il più ampio e circostanziato.

San Matteo apostolo ed evangelista viene raffigurato con un angelo, perchè sembra che sia stata proprio questa presenza ad ispirare la stesura del suo libro. In analogia al suo lavoro egli protegge i banchieri i bancari,i contabili, gli esattori e i ragionieri e viene evocato per la redenzione dei peccati. Fu ucciso su un altare con un’accetta,a causa della sua opposizione al matrimonio della figlia del re Agrippa che si era convertita dal buddismo al cristianesimo.Pare che egli fosse prostrato a terra, in attesa dell’esecuzione, con una mano protesa verso un ramo di palma.

Martirio di San Matteo (Caravaggio)

Benedici quanti ti invocano

O glorioso S. Matteo, rivolgo a te la mia preghiera, fiducioso nella tua bontà che sa ascoltare tutti e tutti consolare: sii mio intercessore presso Dio. Tu che conducesti una vita esemplare, e fosti chiamato da Cristo dal banco della gabella, aiutami a vivere nella fede e nella onestà cristiana; tu che predicasti il messaggio della carità, ispira agli uomini desideri di pace e di fratellanza; tu che soccorresti anche con i miracoli i colpiti dalla sofferenza e dall'ingiustizia, aiuta i poveri e i dimenticati di questo mondo. Benedici in particolare il mio lavoro e la mia famiglia tenendo lontano i mali dell'anima e del corpo; fà che nell'ora della gioia, come in quella del dolore, rimanga sempre unito a Dio.
Amen
 
 
 

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