Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Seconda domenica di Avvento anno A


Antifona d'ingresso
Popolo di Sion,
il Signore verrà a salvare i popoli
e farà sentire la sua voce potente
per la gioia del vostro cuore. (cf. Is 30,19.30)

Dal libro del profeta Isaìa (Is 11,1-10)

In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.


Salmo 71
Vieni, Signore, re di giustizia e di pace. (Scarica lo spartito del Salmo) (Ascolta il file musicale)

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 15,4-9)

Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».


+ VANGELO, MATTEO 3, 1-12
“’In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea dicendo: ”Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!’. ‘Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto.-Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
‘Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. ‘Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.
Vedendo Però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: ‘Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all’ira imminente? ‘Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio Può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. “Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. “lo vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. `Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile.”


 Meditazione del giorno

Il testo di Matteo mette l’accento sulla necessità della conversione, questa comporta una vera e profonda trasformazione, un cambio di mentalità, di direzione, per intraprendere una nuova via. Non basta la tradizione (siamo figli di Abramo) e neppure una fede di facciata, bisogna effettuare un passaggio :“mi pento quindi mi ricredo”, prima la penitenza, con l’esame dei propri errori e, poi, la speranza, una nuova ripartenza.
La conversione più vera è quella che non ci porta solo ad ascoltare e ad acconsentire, il cristiano è colui che ha il coraggio di uscire dalle proprie abitudini, di abbandonare una fede stanca, di non essere prigioniero di riti formali, di gesti meccanici e abituali, non basta fare solo buoni propositi, è necessario lasciarsi raggiungere dalla Parola del Signore, accogliere Gesù nel Natale significa essere attenti a chi ci sta accanto tutti i giorni. Il Signore, infatti, si manifesta spesso nelle persone che ci sono vicine quotidianamente e chiedono il nostro affetto e la nostra attenzione. Egli non se ne sta chiuso in Paradiso, Egli è in mezzo a noi, e invocando la sua Grazia sono certa che possiamo riconoscerlo.

La conversione deve essere effettiva: è necessario “fare frutti di conversione”, essa non può limitarsi al livello intellettuale; dobbiamo operare affinchè i frutti delle nostre azioni siano visibili. Dobbiamo accogliere l’altro, essere disponibili, gentili, generosi. Questo impegno particolare in preparazione alle feste natalizie, non deve però restare fine a se stesso, cioè, io non posso occuparmi di aiutare un povero solo perchè è Natale, una volta l’anno, per tranquillizzare la coscienza. La chiamata alla conversione deve raggiungerci più profondamente.

“Basta! E’ ora di smettere questa fatica inutile e sterile. Confessate i vostri peccati, la vostra volontà di potenza e la violenza che acceca i vostri cuori: aprite i vostri occhi,guardate in alto e in avanti: ecco, Dio sta per far venire il suo regno mediante Gesù”, ci dice oggi il Battista. Questo è l’Avvento cristiano: uscire dal ripiegamento su noi stessi e guardare con fiducia e speranza a Dio, perchè soltanto da Lui può venire la novità della nostra vita.


La Parola di Dio si fa preghiera
Forse abbiamo smarrito la tua presenza, o Dio,
e confondiamo Gesù con cose poco importanti.
Corriamo il rischio di non apprezzare il dono
che ci viene fatto perchè nessuno è come te
e non c’è parola che possa lontanamente
oscurare o coprire quella del tuo Figlio.
Siamo presi dal luccicare passeggero
di qualche stella cadente e abbiamo perduto il
desiderio di contemplare Te, vera luce e farci
illuminare da Te nel profondo, i nostri cuori.
E’ per noi, dunque, oggi, il grido del Battista.
“Preparate la strada del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri”:
è l’invito ad una conversione sincera,
che trasformi veramente la nostra vita
e dichiari senza timore dove è il male
che rende oscuri i nostri cuori
e ci impedisce di incontrarti.



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