Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 4 dicembre 2014

Giovedì della I settimana di Avvento
Antifona d'ingresso
Tu sei vicino, o Signore;
tutte le tue vie sono verità.
Fin da principio ho conosciuto
dalla tua testimonianza
che tu sei in eterno. (cf. Sal 119,151-152) 
 
 
Libro di Isaia 26,1-6.
In quel giorno si canterà questo canto nel paese di Giuda: Abbiamo una città forte; egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo.
Aprite le porte: entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà.
Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia.
Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna;
perché egli ha abbattuto coloro che abitavano in alto; la città eccelsa l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra, l'ha rasa al suolo.
I piedi la calpestano, i piedi degli oppressi, i passi dei poveri.

Salmi 118(117),1.8-9.19-21.25-27a.
Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.

È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.
Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.

È questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.

Dona, Signore, la tua salvezza, dona, Signore, la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
Dio, il Signore è nostra luce.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 7,21.24-27.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».


O M E L I A
a cura di
Qumran2.net
 
 Monaci Benedettini Silvestrini
Fare la volontà del Padre.

"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli". La nostra religiosità non si fonda su teorie o su astratti princìpi filosofici: è piuttosto un incontro personale con Cristo, il quale con quanto ha detto e fatto ci sollecita a "fare" altrettanto, ad imitarlo, a mettere in pratica operando una interiore e profonda conversione fino a diventare suoi testimoni. Gesù dice di se: "Non sono venuto per fare la Mia volontà, ma la volontà del Padre mio che mi ha mandato". Insegnandoci a pregare ci fa dire: "Sia fatta la Tua volontà". È quindi nell'imitazione di Cristo, è nel fare la Sua volontà che noi costruiamo giorno dopo giorno la nostra casa fondata sulla incrollabile roccia. È poi quella solidità che Cristo pietra viva ci dona a consentirci di resistere anche all'infuriare delle tempeste, al sopraggiungere delle tentazioni e alle inevitabili prove della vita. Isaia profetando ci parla di "una città forte" dove regna la giustizia e la fedeltà. È un chiaro preannuncio della Chiesa Madre e Maestra, che sgorgata dal costato di Cristo, come depositaria dei beni divini, per mezzo dei sacramenti, ci fortifica e ci conforma alla santissima volontà di Dio. Infatti lo stesso profeta quasi in un ideale colloquio con la futura chiesa afferma: "Entri il popolo giusto che si mantiene fedele. Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia". Vivendo i giorni preziosi dell'Avvento la nostra mente corre devota e si prostra in adorazione dinanzi alla culla del Figlio di Dio e meditando l'incarnazione del Verbo scorge proprio in quella piccola grotta la "città forte", la piccola Chiesa nascente, già capace di accogliere e guarire l'intera umanità.

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