Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

La Liturgia di Lunedi 13 Giugno 2022 Sant’Antonio di Padova


Antifona d'ingresso
I tuoi sacerdoti, o Signore, si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi santi.
(T.P. Alleluia). (Cf. Sal 131,9)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che in sant’Antonio [di Padova]
hai dato al tuo popolo un insigne predicatore
e un patrono dei poveri e dei sofferenti,
fa’ che per sua intercessione
seguiamo gli insegnamenti del Vangelo
e sperimentiamo nella prova
il soccorso della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (1Re 21,1-16)
Nabot venne lapidato e morì.

Dal primo libro dei Re

In quel tempo, Nabot di Izreèl possedeva una vigna che era a Izreèl, vicino al palazzo di Acab, re di Samarìa. Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; ne farò un orto, perché è confinante con la mia casa. Al suo posto ti darò una vigna migliore di quella, oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l’eredità dei miei padri».
Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l’eredità dei miei padri!». Si coricò sul letto, voltò la faccia da un lato e non mangiò niente. Entrò da lui la moglie Gezabèle e gli domandò: «Perché mai il tuo animo è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl: “Cèdimi la tua vigna per denaro, o, se preferisci, ti darò un’altra vigna” ed egli mi ha risposto: “Non cederò la mia vigna!”». Allora sua moglie Gezabèle gli disse: «Tu eserciti così la potestà regale su Israele? Àlzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la farò avere io la vigna di Nabot di Izreèl!».
Ella scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai notabili della città, che abitavano vicino a Nabot. Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot alla testa del popolo. Di fronte a lui fate sedere due uomini perversi, i quali l’accusino: “Hai maledetto Dio e il re!”. Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia».
Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabèle, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedito. Bandirono un digiuno e fecero sedere Nabot alla testa del popolo. Giunsero i due uomini perversi, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo lapidarono ed egli morì. Quindi mandarono a dire a Gezabèle: «Nabot è stato lapidato ed è morto».
Appena Gezabèle sentì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Su, prendi possesso della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di dartela in cambio di denaro, perché Nabot non vive più, è morto». Quando sentì che Nabot era morto, Acab si alzò per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderne possesso.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 5)
Rit: Sii attento, Signore, al mio lamento.

Oppure:
Ascolta, Signore, il povero che ti invoca.

Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
Sii attento alla voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera.

Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.

Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.

Canto al Vangelo (Sal 118)
Alleluia, alleluia.
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Alleluia. 

VANGELO (Mt 5,38-42)
Io vi dico di non opporvi al malvagio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera a Dio Padre, che non manca di soccorrerci nel momento del bisogno. Diciamo insieme:
Signore, vieni in nostro aiuto.

Per la Chiesa, perché l'azione dello Spirito la purifichi sempre e la renda viva testimonianza di Cristo fratello di ogni uomo. Preghiamo:
Per i ministri del vangelo, perché, sorretti dalla sapienza della fede, siano con le parole e le opere instancabili annunciatori dell'amore di Dio. Preghiamo:
Per le nostre famiglie, perché vivano sempre in cristiana armonia e si aprano all'accoglienza di chi è nel bisogno. Preghiamo:
Per tutti i lavoratori, perché facciano prevalere la solidarietà e la condivisione nella necessità, sulla ricerca del profitto e della carriera. Preghiamo:
Per noi che partecipiamo a questa eucaristia, perché l'esempio di Cristo, che si è dato per noi, risvegli le virtù della misericordia e della generosità. Preghiamo:
Perché la nostra comunità sia sempre pronta ad accogliere.
Per le persone più in difficoltà della nostra parrocchia.

Dio buono e fedele, che soccorri chi spera in te, concedi al tuo popolo di guardare con rinnovata certezza all'amore del tuo Figlio che si dona anche in questa eucaristia, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Guarda con benevolenza, o Signore,
i doni deposti sul tuo altare nella memoria di sant'Antonio
e come per la forza di questi divini misteri
lo hai coronato di gloria,
così dona a noi l’abbondanza del tuo perdono.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Beato quel servo che il Signore, arrivando,
troverà vigilante:
lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
(T.P. Alleluia). (Cf. Mt 24,46-47)

Oppure:
Ecco il servo fedele e prudente,
che il Signore ha messo a capo della sua famiglia,
per nutrirla al tempo opportuno.
(T.P. Alleluia). (Cf. Lc 12,42)

Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo banchetto del cielo,
Dio onnipotente,
rinvigorisca e accresca in tutti noi la grazia che da te proviene,
perché, celebrando la memoria di sant'Antonio,
custodiamo integro il dono della fede
e camminiamo sulla via della salvezza da lui indicata.
Per Cristo nostro Signore. 

 

Commento
È un grande privilegio per un Apostolo del Signore poter applicare a sé il magnifico testo di Isaia che Gesù a Nazaret ha applicato a se stesso: "Lo Spirito del Signore è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai poveri...".
Veramente lo Spirito era su Antonio di Padova, che ha portato il lieto annuncio, il Vangelo, ai poveri con un successo straordinario. E ha fasciato le piaghe dei cuori spezzati, ha annunciato la liberazione dei prigionieri, in modo così luminoso, così straordinario, che è stato canonizzato dopo un solo anno dalla sua morte. È una cosa che oggi sarebbe impossibile, ma che dice bene quanto profonda fosse la venerazione del popolo cristiano.
In questo testo di Isaia, in cui vediamo chiaramente l'azione dello Spirito consolatore che fascia le piaghe del cuore, che consola gli afflitti, vorrei sottolineare l'annuncio di libertà, che ci fa vedere lo Spirito all'opera come creatore, così come lo invoca l'inno di Pentecoste.
Tutti siamo prigionieri di tanti condizionamenti, provenienti dal nostro temperamento, dalle circostanze, dallo stato di salute, dai rapporti interpersonali che non sempre sono armoniosi... E cerchiamo la liberazione.
Ma la vera liberazione viene in modo inatteso, in modo paradossale dallo Spirito di Dio, che non risolve i problemi, ma li supera, portandoci a vivere più in alto.
Nella vita di sant'Antonio possiamo constatare questa liberazione operata dallo Spirito. Antonio avrebbe potuto essere grandemente deluso, depresso, perché tutti i suoi progetti sono stati scombussolati. Voleva essere missionario, voleva perfino morire martire e proprio per questo si era imbarcato per andare fra i musulmani. Ma il suo viaggio non raggiunse la meta: invece di sbarcare nei paesi arabi fu sbarcato fra i cristiani, in Sicilia e poi rimase in Italia.
Avrebbe potuto passare il resto della sua vita a compiangere se stesso: "Non posso realizzare la mia vocazione!". E invece fiorì dove il Signore lo aveva inaspettatamente piantato: cominciò subito a predicare, a fare il bene che poteva, e acquistò una fama straordinaria.

 

 Redazione LaChiesa.it www.lachiesa.it/liturgia


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