Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Ora di adorazione collettiva

 “Venite in disparte con Me e riposatevi un poco”. 

Con infinita bontà, Signore, lo ripetevi ai Tuoi amati discepoli, guardandoli con divina tenerezza, intuendo la loro stanchezza, e for­se anche non poca sfiducia e tristezza… Anche noi, Signore, Ti abbiamo cercato e ritrovato, non ai piedi della collina palestine­se, ma ai piedi del Tuo S. Altare. Anche a noi Tu ripeti con infinita miseri­cordia: “Vi ho atteso da tempo, chiamandovi, invitandovi ad avvicinarvi a Me, vostro Sal­vatore, deponendo nel Mio Cuore le tante pe­ne che vi opprimono… e anche le colpe, che più di ogni altra pena rattristano la vostra vi­ta e la rendono amara, perché la colpa vi di­vide, vi allontana. Non nascondetele per ver­gogna o timore; conosco la vostra fragilità e la debolezza dell’umana natura”.
Signore, tante sono le nostre colpe, spesso scusate e non causate dall’ignoranza, ma volute, accettate, non confessate e non piante. Signore, Dio nostro, pietà, misericordia …

Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento
Recita raccolta di dieci Ave Maria e un breve canto.

Signore, con il pentimento più vivo, invo­chiamo la Tua misericordia.
Perdono, per i tanti rifiuti al Tuo amore; perdono, per tanta leggerezza e freddezza nel seguirTi, nell’ascoltare le Tue sacre ispi­razioni.
Perdono, per l’amore disordinato a noi stessi e agli interessi personali.
Perdono, Signore! Perdono per le giorna­te vissute prive di riconoscenza, di offerta; perdono per l’idolatria del nostro corpo, te­mendo la rinuncia, il sacrificio, la vita dura. Perdono, Signore, per l’amore smodato per la nostra salute, per la ricerca di cure, di cibo delicato e di riposo prolungato: perdo­no, Signore, nostro Dio, misericordia! Lo sentiamo che il cammino verso di Te spesso diventa arduo e difficile, quasi im­possibile, e noi, scusandoci, ripetiamo con lamenti e malumori: “Non ce la faccio più!…La causa ben la conosciamo, Signore: ab­biamo sempre cercato l’appoggio, l’approva­zione e il conforto umano, fidandoci piena­mente, ciecamente delle creature. Venendo a mancare la loro stima e fidu­cia, l’anima ne subisce la solitudine più an­gosciosa e, chiusa in questa terribile morsa, si dibatte e si dispera. La mancanza dell’umana fiducia getta l’a­nima nello sconforto, e noi passiamo le no­stre giornate cupi e tristi, facendo soffrire non poco coloro che ci avvicinano. Perché. Signore, tutto questo?… Lo com­prendiamo!… Siamo ancora lontani dal cercare, in ogni istante della giornata, il Tuo adorabile sguardo che tutto vede e co­nosce. Ancora non abbiamo imparato a gioire, quando la nostra dura giornata non è calco­lata, apprezzata; quando i familiari non ci usano comprensione, gratitudine e amore, avendo noi donato tutto per loro…Signore, perdono, per la nostra poca ge­nerosità nell’accettare le ingiustizie, per non aver ancora imparato a cercare solo la Tua eterna ricompensa.

Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento
Recita raccolta di dieci Ave Maria e un breve canto.

 Nel sacro silenzio della Tua Casa noi, Si­gnore, lo sentiamo vivo il Tuo misericordioso richiamo: “Imparate da Me che sono mite e umile di cuore, e troverete pace e ristoro alle anime vostre”. E lo siamo, Signore, tristi e senza pace, vedendo sfiorire nell’inutilità gli anni più: belli, perché il nostro cuore è chiuso alle ne­cessità di chi ci sta vicino.
Forse per i tribolati del Terzo mondo abbia­mo un pensiero e un interessamento; per i fa­miliari, per coloro che salgono gli scalini della nostra scala o passano per la stessa contrada non abbiamo alcuna attenzione fraterna, non riusciamo ad interessarci delle loro pene, do­nando una parola di conforto, un aiuto mate­riale che sollevi, che aiuti a continuare il cam­mino per chi giace a terra sfinito e angosciato.
È giusto il Tuo rimprovero, Signore: “Non potete godere la pace, la serenità del cuore perché duri, altezzosi, dittatori siete con il prossimo”.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i miti di cuore, perché pos­sederanno la terra.Tutto sarà perdonato a coloro che perdo­nano di cuore. E non è questo il segreto della vera pace, di quella serenità che rende la no­stra vita libera e tranquilla, anche se oppres­si da grandi prove? L’amore sincero verso il prossimo ci aiuta a sentire la Tua adorabile Presenza, Signore, nostro Dio; presenza che illumina e arricchi­sce, ci aiuta a non temere il giudizio finale, che sarà incontro di amore con Te, Dio no­stro, perché in vita tutti abbiamo amato, aiu­tato e perdonato…

Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento
Recita raccolta di dieci Ave Maria e un breve canto.

Dal Tuo supremo annientamento, Gesù Eucaristia, Tu rivolgi ancora un invito, un ri­chiamo ad ognuna delle nostre anime prima che, lasciata la Tua Casa, ce ne torniamo in famiglia, al lavoro, alla solitudine di una stanza…
“Rimani con Me, con il tuo cuore, non di­menticare il tuo Dio, che solo per te ha scel­to il buio, l’annientamento del Tabernacolo. Impara ad offrire così la tua vita, rimanendo - non forzato, ma per amore - all’ultimo po­sto, donandoti sempre con serenità, senza pretendere ricambio.
L’umiltà stimata e vissuta ti renderà la creatura più felice e luce e conforto donerai a chi ti vive accanto.
Dimentica i tuoi interessi, i tornaconti personali, le perdite, i guadagni.
Impara a scomparire per vivere eterna­mente.
Forse che attorno al Mio Altare c’è un se­gno di vita che attiri, che richiami, o il nulla più assoluto?
Fuggi come ombra di morte il desiderio di figurare, di essere calcolato, apprezzato. Una famiglia, una Comunità, sarà salva e benedetta, se in essa qualcuno avrà scelto di consumarsi nell’oblìo e nel disprezzo senza lamenti, ma con grande amore.
L’umanità tutta, momento per momen­to, ottiene perdono e salvezza, per l’offerta al Padre sempre rinnovata nel S. Sacrificio della Messa vivificata nel supremo annien­tamento del vostro Redentore, nel silenzio del Tabernacolo, sconosciuto e disprezzato dalla maggior parte degli uomini, perché non sono i raduni, le assemblee rumorose, le marce, che portano serenità e pace, ma l’annientamento, la supplica continua, la vita accettata con pazienza e amore senza lamenti.
Solo questo può ottenere al mondo re­denzione e salvezza”.

Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento
Recita raccolta di dieci Ave Maria e un breve canto.

Signore, che Tu sia benedetto, lodato e ringraziato nel grande Sacramento dell’Alta­re. Grazie, Signore, Dio nostro, per averci accettato e istruito nella Tua Casa. Potessimo rimanere sempre con Te per lo­darTi e benedirTi, e chiedere perdono, mise­ricordia, per tutti… Ma Tu stesso ci ripeti. “Ritorna alla tua famiglia, ma ritorna cam­biato”. Signore, donaci questa grande grazia: vi­vere santamente come Tu ci hai tanto racco­mandato. Non lasciarci mai soli, Signore, perché deboli e miseri noi siamo. Ritorneremo a Te, attingendo dall’Altare santo, luce e forza.
Benedici, Signore, questi Tuoi figli che tanto hai amato e beneficato.
Benedici le nostre famiglie, i vicini, i lontani, quelli che soffrono nell’anima e nel corpo.
Benedici e santifica la Chiesa, il S. Padre, i Vescovi, i Sacerdoti, i Consacrati.
Salva la nostra Italia dall’immoralità, dai vizi.

Maria, Madre nostra, in Te ci rifugiamo: guardaci, aiutaci, salvaci, perché possiamo vivere, oranti e fedeli, attorno al S. Altare, anche durante il lavoro quotidiano, come l’a­pe silenziosa attorno al fiore perché puro e santo sia il nostro esilio terreno.
Santi del Paradiso, Anime benedette del Purgatorio, pregate per noi, aiutateci!
Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

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