Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

I miracoli di Gesù

Il miracolo è un fatto straordinario che trascende sia l'esperienza umana che le leggi della natura.
I miracoli che opera Gesù ci dicono che la salvezza che lui ci porta riguarda l’uomo intero, sia nella dimensione spirituale che fisica e dimostrano che egli è veramente il Messia, il Cristo, il Figlio di Dio.

Anche i miracoli, come gli incontri, sono particolari e assumono un profondo significato. Per esempio nella guarigione dalla cecità, Gesù sottolinea che quelli che ci vedono fisicamente sono avvolti, invece, nel loro cuore, dalle tenebre e a differenza dei ciechi che proclamano la loro fede in Gesù, non lo riconoscono e si chiudono alla vera luce.

Il cieco di Gerico


[35]Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. [36]Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. [37]Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!». [38]Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». [39]Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». [40]Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: [41]«Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». [42]E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». [43]Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio. (Luca 18, 35-43)

I dieci lebbrosi 

In quel tempo molta gente, compresi i discepoli, pensava che la malattia fosse un castigo di Dio per qualche peccato commesso dal malato o dai suoi genitori. Le malattie della pelle erano particolarmente infamanti, perchè le persone che ne erano affette vivevano fuori della comunità, venivano emarginati affinchè non contaminassero gli altri.

[11]Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. [12]Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, [13]alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». [14]Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. [15]Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; [16]e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. [17]Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? [18]Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: [19]«Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!». (Luca 17, 11-19)

Gesù guarisce i lebbrosi, guarisce i più deboli come segno dell’amore di Dio per loro. Ma come per tutte le cose, su dieci persone guarite, solo uno torna indietro a ringraziare… Come succede ai nostri tempi, io sono sicura che molti di noi ricevono miracoli, piccoli o grandi. Ma quanti di noi tornano al Padre per rendergli grazie? Quanti di noi, piuttosto che essere grati dei doni che egli ci fa, lo rinnegano per quello che non ricevono?
Il miracolo della risurrezione
La risurrezione della figlia di Giairo

Dice Gesù:" Io sono la via, la verità e la vita, chi crede in me anche se morto vivrà".


Il capo della sinagoga chiede l’intervento di Gesù per la figlia morente, manifestando così la sua fede. Gesù risponde rivelandosi come Dio che dà la vita. In questa prospettiva la stessa morte è presentata come un sonno il cui risveglio è costituito da una nuova esistenza. Quando infatti Gesù dice che la bambina non è morta, ma dorme, afferma esplicitamente che la morte è superata che Dio è il Dio dei vivi e non dei morti.

[40]Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa di lui. [41]Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, [42]perché aveva un’unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire.

[49]Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». [50]Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». [51]Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all’infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. [52]Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». [53]Essi lo deridevano, sapendo che era morta, [54]ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». [55]Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. Egli ordinò di darle da mangiare. [56]I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto. (Luca 8, 40-42, 49-55)


La risurrezione di Lazzaro


1 Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 2 Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3 Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».
4 All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5 Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. 6 Quand’ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. 7 Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 8 I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9 Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». 11 Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12 Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s’è addormentato, guarirà». 13 Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15 e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». 16 Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
17 Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. 18 Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia 19 e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. 20 Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22 Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». 23 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 24 Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell’ultimo giorno». 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26 chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». 27 Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
28 Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29 Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. 30 Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31 Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là». 32 Maria, dunque, quando giunse dov’era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33 Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: 34 «Dove l’avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35 Gesù scoppiò in pianto. 36 Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». 37 Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
38 Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. 39 Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». 40 Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». 41 Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42 Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43 E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44 Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». (Giovanni 11,1-44)


La risurrezione di Lazzaro ci dimostra ancora una volta che il Signore è la vita e solo Lui ci libera dalla morte, naturalmente il punto focale è la fede. Senza la nostra fede nulla può fare Gesù, senza il nostro consenso pieno alla sua volontà. Marta e Maria piangono ai piedi del Maestro per implorare il suo aiuto e Gesù, nella sua infinita misericordia, si commuove e libera Lazzaro dalle tenebre della morte.

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