Dal Vangelo di Giovanni 8, 3-11
“[3]Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, [4]gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. [5]Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». [6]Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. [7]E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». [8]E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. [9]Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.Gesù si schiera dalla parte di chi è destinato a morire per aver violato la legge. La scena riportata dal brano del vangelo che abbiamo letto ha per protagonista una donna adultera che doveva essere lapidata.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. [10]Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». [11]Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; và e d’ora in poi non peccare più»”.
Gesù riesce a trasformare, con le sue parole, le persone pronte al linciaggio, con la frase: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei», chiama ogni individuo a prendersi la responsabilità dell’esecuzione capitale che vorrebbero mettere in atto. Capitò così che le persone se ne andarono senza colpo ferire.
Purtroppo, molti paesi, ancora oggi fanno ricorso alla pena di morte anche se gli argomenti di coloro che vogliono l’abolizione di questa usanza sono molto forti. Infatti con la messa in atto della pena di morte si rischia di uccidere degli innocenti in quanto la giustizia umana è fallibile; la vita va sempre difesa perchè è sacra; lo stato non può combattere il crimine utilizzando gli stessi mezzi usati dai criminali; la pena deve avere come fine l’isolamento del male, non la vendetta, l’eventuale riabilitazione del detenuto non la sua soppressione.
La pena capitale non ripristina l’ordine violato, non serve alla difesa dell’ordine sociale, non corregge il detenuto, e sopratutto è contraria allo spirito d’insegnamento di Gesù.