Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

San Pietro apostolo

Pietro, la Roccia su cui Gesù sceglie di fondare la sua Chiesa, è generoso ed impetuoso. Egli era un semplice uomo del lago che non sapeva scrivere e che a malapena sapeva parlare, un uomo pratico di pesca e fatica, che nessuno aveva saputo distinguere dagli altri e che Cristo invece chiamò a sé a fondare un Regno che doveva occupare tutta la terra.

Carattere sincero, ardente, impulsivo: quel che pensava lo mandava a dire. Ma in una cosa Pietro non si smentì mai: nella sua sincerità. Fu sincero nel confessare la propria ottusità; fu sincero nel riconoscere i propri errori; fu sincero nell'accusarsi peccatore; fu sincero nella paura; fu sincero nel pentimento. Fu anche sincero quando, tentato anch'egli di abbandonare il Maestro che parlava di cose troppo misteriose, disse con la voce strozzata dall'emozione: "Da chi andremo se lasceremo te? Tu solo hai parole di vita eterna".

Quando Gesù chiese ai discepoli: “Chi credete che io sia?”, Pietro rispose per tutti: “Tu sei il Cristo, il figlio d’Iddio il vivente!”. Allora Gesù rispose: “Beato sei tu, Simone figlio di Giona, perchè non la carne e il sangue, ma il Padre mio dei cieli ti ha rivelato ciò”.
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. (Mt 16, 13-19)


Pietro è stato scelto per essere testimone oculare dei momenti più importanti della vita del Maestro ricordiamo il momento della Trasfigurazione, insieme a Giacomo e Giovanni.


“…Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. [2]E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. [3]Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. [4]Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». [5]Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». [6]All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. [7]Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». [8]Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.
Domanda su Elia. [9]E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti”. 



Ma cosa dice San Pietro della Trasfigurazione?
Importante testimonianza sulla Trasfigurazione di Gesù la troviamo nelle lettere di Pietro, così egli scrive nella seconda lettera 1, 13-18:

“…Io credo giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni, [14]sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. [15]E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose.
[16]Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. [17]Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». [18]Questa voce noi l’abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte”. 


Testimone di simile prodigio, Pietro non può che trasmettere ad altri la sua meravigliosa esperienza. Egli è rimasto deluso dall’annuncio di Gesù, riguardo la sua passione, ed è quindi con gioia che apprende che non finirà tutto, che il Signore risorgerà, così come è apparso sul monte Tabor, con le vesti di un candore sfolgorante. E che la sua resurrezione sarà l’anticipo della nostra. La presenza di Dio è misteriosa ma reale, come quella di Gesù nella Trasfigurazione: ad occhi umani Gesù sembrava uomo come gli altri. Invece sul monte appare in tutta la sua gloria, per preparare gli apostoli ad essere forti di fronte al dolore della passione e alla morte.
Così la testimonianza di Pietro ha valore in quanto prepara tutti noi ad essere forti di fronte al dolore, ad avere fede e ” La fede” è questo: la luce e la forza di Dio in ogni situazione della nostra vita.

Nella Chiesa appena nata, Pietro diventa il punto di riferimento: è lui che amministra il battesimo ai nuovi cristiani, annuncia il Vangelo a uomini di ogni paese, opera miracoli. E cosa più importante è lui che parla quando occorre decidere qualcosa.
Nel momento in cui viene portato in carcere la Chiesa intera si raccoglie in preghiera. Durante il sonno, Pietro viene liberato dalla prigione in modo soprannaturale.

Dagli atti degli apostoli la figura di Pietro emerge come il protagonista e il responsabile principale della Chiesa-madre di Gerusalemme. La fede delle prime chiese si fonda principalmente sulla predicazione e sui “segni” che egli compie.

Dopo aver diretto il 1° Concilio Ecumenico (anno 49) in cui si decise di non imporre la legge di Mosè ai convertiti dal paganesimo, Pietro governa la Chiesa di Antiochia e poi quella di Roma.
Muore crocifisso nel 67 a Roma nella persecuzione di Nerone.


O Principe degli apostoli

O glorioso S. Pietro che avesti in Gesù Cristo una fede così viva da confessare per primo che egli era Figlio di Dio, che amasti tanto ardentemente Gesù Cristo da dichiararti pronto a soffrire per la prigione e la morte; che in premio della tua fede, della tua umiltà e del tuo amore fosti da Gesù Cristo destinato ad essere il Principe degli apostoli, ottienici, ti preghiamo, che anche noi ci convertiamo al Signore ogni qualvolta ci lasciamo tradire dalla nostra debolezza e non cessiamo di piangere sino alla morte i peccati da noi commessi; ottienici di amare il Divin Maestro in modo da essere pronti a dare il sangue e la vita per la sua fede nonchè a soffrire qualunque prova piacerà a Lui mandarci per mettere alla prova la nostra fede.

Gloria la Padre al Figlio e allo Spirito Santo com'era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli
Amen.

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