Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 15 luglio 2014

Antifona d'ingresso
Il Signore lo ha scelto come suo sommo sacerdote,
gli ha aperto i suoi tesori,
lo ha ricolmato di ogni benedizione.
 
 
Libro di Isaia 7,1-9.
Nei giorni di Acaz figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Rezìn re di Aram e Pekach figlio di Romelia, re di Israele, marciarono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla.
Fu dunque annunziato alla casa di Davide: "Gli Aramei si sono accampati in Efraim". Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano i rami del bosco per il vento.
Il Signore disse a Isaia: "Và incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore sulla strada del campo del lavandaio.
Tu gli dirai: Fà attenzione e stà tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumosi, per la collera di Rezìn degli Aramei e del figlio di Romelia.
Poiché gli Aramei, Efraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo:
Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
Perché capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Rezìn. Ancora sessantacinque anni ed Efraim cesserà di essere un popolo.
Capitale di Efraim è Samaria e capo di Samaria il figlio di Romelia. Ma se non crederete, non avrete stabilità".

Salmi 48(47),2-3ab.3cd-4.5-6.7-8.
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
Il suo monte santo, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.

Il monte Sion, dimora divina,
è la città del grande Sovrano.
Dio nei suoi baluardi
è apparso fortezza inespugnabile.

Ecco, i re si sono alleati,
sono avanzati insieme.
Essi hanno visto:
attoniti e presi dal panico, sono fuggiti.

Là sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
simile al vento orientale
che squarcia le navi di Tarsis.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 11,20-24.
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere.
Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra.
E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!
Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!».

Meditazione del giorno
San Rafael Arnaiz Baron (1911-1938), monaco trappista spagnolo
Scritti spirituali, 25/01/1937
 
“Perché non si erano convertite”
    Che strade tortuose bisogna fare per raggiungere la semplicità!... Molto spesso, se non pratichiamo la virtù, la causa è il nostro complicato modo di essere, che rifiuta la semplicità. Tanto spesso non arriviamo a capire la grandezza che si nasconde in un atto di semplicità. Cerchiamo cose grandi in ciò che è complicato; cerchiamo la grandezza nella difficoltà…

    La virtù, Dio, la vita interiore: quanto mi pareva difficile vivere tutto ciò! Ora, non che abbia la virtù, o che la mia conoscenza di Dio e della vita dello spirito sia completamente chiara, ma ho visto che si arriva a quello scopo precisamente attraverso il contrario, cioè con la semplicità di cuore e la purezza di spirito… Si, è così; per avere la virtù non è necessario fare un progetto di carriera, né dedicarsi a lunghi studi; basta il semplice atto di volerlo; basta spesso la semplice volontà. Perché allora non abbiamo più spesso la virtù? Perché non siamo semplici; perché complichiamo i nostri desideri; perché la nostra volontà debole rende difficile ciò che vogliamo. Si lascia prendere da ciò che le piace, che è comodo, che non è necessario, e molto spesso da desideri sregolati… Se lo volessimo, saremmo santi. E’ molto più difficile essere ingegnere che essere santo. 



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