Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 24 novembre 2014

Antifona d'ingresso
Non ci sia per noi altra gloria
che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo.
La parola della croce
per noi che siamo stati salvati
è potenza di Dio. (Gal 6,14; 1 Cor 1,1)
 
 
Apocalisse 14,1-3.4b-5.
Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo.
Udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro arpe.
Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra.
Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l'Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello.
Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia.

Salmi 24(23),1-2.3-4ab.5-6.
Del Signore è la terra e quanto contiene,
l'universo e i suoi abitanti.
È lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita.

Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna.

Questi otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 21,1-4.
Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli
e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».


OMELIA
a cura di
Qumran2.net
 
 Monaci Benedettini Silvestrini  
L'obolo della vedova

Davvero i pensieri di Dio non sono come i nostri, i suoi calcoli sono molto, molto diversi. La ragione principale sta nel fatto che egli vede con gli occhi della sapienza infinita che scruta i cuori e l'intimità dei nostri sentimenti. I nostri calcoli invece sono spesso fatti di numeri e di visioni superficiali o ancor peggio con giudizi temerari. Gesù osserva i ricchi che fanno cadere le loro pesanti monete, facendole risuonare nel grande contenitore di rame posto all'ingresso del tempio. Il suono ne indicava anche l'entità. I due spiccioli della povera vedova erano caduti quasi muti e neanche gli uditi più sensibili avrebbero potuto percepirne l'eco. Lo sguardo di Gesù su quella vedova si posa con compiacenza. «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti». Egli non ha ascoltato e valutato il tintinnìo delle monete, ma ha visto le generosità del cuore: «Questa nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere». Ecco le generosità vera, senza calcolo, offerta con amore. È facile per i ricchi dare ciò di cui sovrabbondano. Il povero invece avrebbe mille motivi per trattenersi qualcosa. Dare tutto è da eroi! Ma apre all'abbandono in Dio che sa provvedere a tutti.



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