Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 11 Luglio 2013

Salmi 34(33),2-3.4-5.6-7.8-9.10-11.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.

Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 19,27-29.
Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?».
E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele.
Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.



Meditazione del giorno
Paolo VI, papa dal 1963 al 1978
Lettera apostolica del 2/10/164 « Pacis nuntium »  (© Libreria Editrice Vaticana)
 
San Benedetto, patrono dell'Europa
    Messaggero di pace, artefice dell'unione, maestro di civilizzazione, e prima di tutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in occidente, ecco i titoli che giustificano la glorificazione di San Benedetto, abate. Mentre crollava l'Impero romano ormai al suo termine, e affondavano nelle tenebre parecchie regioni dell'Europa, quando altre non conoscevano ancora la civilizzazione e i valori spirituali, egli, con uno sforzo costante e assiduo, fece sorgere sul nostro continente l'aurora di un'era nuova. Egli, principalmente, insieme ai suoi figli, con la croce, il libro e l'aratro, porteranno il progresso cristiano alle popolazioni che si estendevano dal mare Mediterraneo alla Scandinavia, dall'Irlanda alle pianure della Polonia.

    Con la croce, cioè con la legge di Cristo, consolidò e sviluppò l'organizzazione della vita pubblica e privata. Conviene ricordare che insegnò agli uomini il primato del culto divino con l'Ufficio divino, cioè la preghiera liturgica e assidua. Con il libro poi, cioè con la cultura, nel momento in cui il patrimonio umanista stava per perdersi, San Benedetto, donando a tanti monasteri fama e autorità, ha salvato con una sollecitudine provvidenziale la tradizione classica degli antichi, trasmettendola intatta alla posterità e restaurando il culto del sapere.

    Infine con l'aratro, cioè con l'agricoltura e altre iniziative simili, riuscì a trasformare terreni desertici e incolti in campi fertili e graziosi giardini. Unendo la preghiera al lavoro materiale, secondo la sua famosa parola : « Ora et labora » (prega e lavora), nobilita ed eleva il lavoro dell'uomo. Perciò, Pio XII salutò a ragione in San Benedetto, il « padre dell'Europa ». 



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