Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

L'escatologia cristiana... La vita eterna

L'escatologia è la scienza che si interroga sul destino ultimo dell'uomo o più semplicemente sulla fine dei giorni.

(Giudizio universale di Michelangelo, particolare di Cristo, Cappella Sistina, Vaticano)
L’escatologia cristiana, fornisce delle risposte alle domande sull’aldilà e riguardano sia il giudizio particolare o individuale, sia il giudizio finale sulla storia dell’umanità,
Il giudizio individuale è un incontro personale del singolo uomo, (al momento della morte), con Cristo , egli sarà giudicato sull’amore, l’amore dato, ricevuto, mancato (leggi Matteo 25, 31-46). In seguito a tale giudizio, l’anima immortale dell’uomo potrà:
purificarsi (purgatorio): coloro che non hanno pienamente realizzato,durante la vita terrena, il rapporto d’amore con Dio e con gli altri uomini, hanno la possibilità di purificarsi, ossia di rivedere la propria esistenza dopo la morte fisica;
unirsi a Dio: l’uomo che muore nella grazia e nell’amicizia con Dio vivrà in paradiso, cioè in uno stato di felicità suprema e definitiva, conservando la sua identità e il suo nome;
rifiutare Dio: L’uomo che vive lontano da Dio nella vita attuale, che con ostinazione rifiuta il suo progetto d’amore, sarà lontano da lui anche in quella futura. L’inferno è lo stato di auto-esclusione dalla comunione con Dio e con gli altri uomini, e la sofferenza che ne deriva è causata dalla separazione eterna da Dio, che solo può dare all’uomo la felicità per cui è stato creato e a cui aspira.
Coloro che sono morti, però, pur essendo definitivamente nell’aldilà, non sono in uno stadio finale, tale stato si realizzerà solo con la parusia o il ritorno di Cristo che darà fondamento all’escatologia collettiva e cosmica finale. In quel giorno, che nessuno conosce, ci sarà la resurrezione dei morti e il giudizio finale.

(La risurrezione, Giotto, cappella degli Scrovegni, Padova)

Ma cosa significa “risuscitare”? Con la morte, il corpo dell’uomo cade in corruzione, mentre la sua anima immortale si separa da esso per andare incontro a Dio. Alla fine dei tempi, però, Dio, in forza della risurrezione di Gesù, farà risorgere il corpo, donandogli definitivamente una vita incorruttibile. Il corpo si riunirà alla sua anima ricreando l’unità della persona. La vita dopo la morte sarà una vita individuale e proprio per questo sarà possibile ritrovarsi e riconoscersi con gli altri.

Come risusciteremo? Cristo è risorto con il proprio corpo: “Guardate le mie mani e i miei piedi! Sono proprio io! Toccatemi e verificate: un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”(Lc 24,39). E’ però un corpo trasformato, non più condizionato dai limiti della materia. Un corpo che dopo la risurrezione non è ritornato alla vita terrena: “Mentre li benediceva si separò da loro e fu portato verso il cielo” (Lc 25,51). Allo stesso modo, “tutti risorgeranno coi corpi di cui ora sono rivestiti” ma questo corpo sarà trasfigurato in corpo glorioso, in “corpo spirituale” (1 Cor 15,44).

Quando risusciteremo?
Risusciteremo definitivamente nell’ultimo giorno, ma nella Bibbia non viene detto quale sarà, non si conosce la data. La risurrezione dei morti è associata al ritorno definitivo di Cristo.


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