Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Novembre con i nostri cari

Andiamo incontro ai nostri cari defunti, aiutiamoli con le nostre preghiere e i nostri suffragi sopratutto con la celebrazione della Santa Messa. La chiesa ci mette a disposizione innumerevoli modi per mettere in pratica questo atto di carità verso coloro che furono uniti a noi da vincoli di sangue, di amicizia, di conoscenza e dal comune cammino su questa terra.


Il mese di Novembre ci richiama come sempre al culto dei defunti, diventa il tempo adatto a rinsaldare il legame di solidarietà che esiste tra chi è ancora pellegrino sulla terra e chi ci ha preceduti nella vita eterna. A noi, il giorno della morte appare così lontano… Invece non è così e il 2 Novembre, la Chiesa ci invita a visitare i cimiteri, perchè, ricordando i defunti possiamo riflettere che la stessa sorte toccherà anche a noi


La morte, già tragica per se stessa, diventa ancora più tragica perchè non sappiamo né quando verrà, né come verrà. Il cristiano vive come se ad ogni momento dovesse abbandonare questo mondo e agisce come se quell’azione che sta compiendo dovesse essere l’ultima. Il pensiero della morte gli è familiare perchè sa che questo passaggio è la sua Pasqua. Egli muore per risuscitare.

Chi non è credente può anche rassegnarsi dinanzi alla morte come a un fatto semplicemente ineluttabile della natura. Il cristiano no. Egli ha la certezza che Dio è il vivente e vuole la vita.

Il cristiano crede che esiste un vincolo spirituale con i defunti e che essi hanno bisogno delle nostre preghiere di suffragio, la principale di queste è l’offerta del Santo sacrificio della Messa.

Il suffragio aiuta le anime dei defunti e le anime dei defunti, che non possono pregare per se stesse, possono molto con la loro preghiera per gli altri. Infatti la riconoscenza del suffragio spinge l’anima che lo riceve a pregare per il proprio benefattore.

Di seguito alcune preghiere utili, la prima è un pensiero di S. Agostino.

Se mi ami non piangere (S. Agostino)

Se mi ami non piangere! Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se mi ami.

Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio, dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli al confronto.

Mi è rimasto l’affetto per te: una tenerezza che non ho mai conosciuto.

Sono felice di averti incontrato nel tempo, anche se tutto era allora così fugace e limitato. Ora l’amore che mi stringe profondamente a te, è gioia pura e senza tramonto.

Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi, tu pensami così!

Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine, pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.

Non piangere più, se veramente mi ami!

Abramo e l’angelo (leggenda popolare)

Abramo, ormai vecchissimo, era seduto su una stuoia nella sua tenda di capo tribù,
quando vide sulla pista del deserto un angelo venirgli incontro.
Ma quando l’angelo gli si fu avvicinato, Abramo ebbe un sussulto: non era l’angelo della vita, era l’angelo della morte.
Appena gli fu di fronte Abramo si fece coraggio e gli disse: “Angelo della morte, ho una domanda da farti: io sono amico di Dio, hai mai visto un amico desiderare la morte dell’amico?”.
L’angelo rispose: “Sono io a farti una domanda: hai mai visto un innamorato rifiutare l’incontro con la persona amata?”.
Allora Abramo disse: “Angelo della morte, prendimi”.

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio (Libro della Sapienza, capitolo 3)

[1] Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento le toccherà.
[2] Agli occhi degli stolti parve che morissero;
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
[3] la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
[4] Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza è piena di immortalità.
[5] Per una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati
e li ha trovati degni di sé:
[6] li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come un olocausto.
[7] Nel giorno del loro giudizio risplenderanno;
come scintille nella stoppia, correranno qua e là.
[8] Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
[9] Quanti confidano in lui comprenderanno la verità;
coloro che gli sono fedeli
vivranno presso di lui nell’amore,
perché grazia e misericordia
sono riservate ai suoi eletti.

L’eterno riposo

L’eterno riposo
Dona loro, o Signore
E splenda ad essi la luce perpetua
Riposino in pace. Amen.


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