Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 28 Luglio 2013

XVII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!

(Rm 8,15)

Salmi 138(137),1-2a.2bc-3.4-6.7a-8.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.

Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza
Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
quando udranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore,
perché grande è la gloria del Signore;

eccelso è il Signore e guarda verso l'umile
ma al superbo volge lo sguardo da lontano.
Se cammino in mezzo alla sventura tu mi ridoni vita;
Il Signore completerà per me l'opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani.

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 2,12-14.
Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati,
annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce;

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 11,1-13.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione».
Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani,
perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti;
e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli;
vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe?
O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»
.  


 Meditazione del giorno
Giuliana di Norwich (tra 1342-1430 cc), reclusa inglese
Rivelazioni dell’amore divino, cap. 41


“Bussate e vi sarà aperto”
    Nostro Signore mi ha fatto una rivelazione sulla preghiera. Ho visto che essa richiede due condizioni : la rettitudine e una sicura confidenza. Molto spesso, la nostra confidenza non è totale. Non siamo sicuri che Dio ci ascolta, poiché pensiamo che ne siamo indegni e inoltre non sentiamo nulla. Siamo spesso aridi e sterili dopo la preghiera come prima. La nostra debolezza viene dal sentirci incapaci, come anch’io ho sperimentato. Tutto ciò il Signore me l’ha presentato d'un tratto e mi ha detto: “Sono io l’origine della tua supplica. Innanzitutto sono io che voglio farti questo dono, poi faccio in modo che anche tu lo voglia. Ti spingo a implorare e tu implori: com’è possibile allora che non ottieni quanto domandi?”

    Così il nostro buon Signore mi ha molto riconfortato… Quando ha detto: “E tu implori”, mi ha mostrato il grande piacere che gli procura la nostra supplica e la ricompensa infinita che ci accorderà in risposta alla nostra preghiera. Quando ha dichiarato: “Com’è possibile allora che non ottieni?”, ne parla come di un’impossibilità, poiché è assolutamente impossibile che non riceviamo la grazia e la misericordia quando le chiediamo. Infatti tutto ciò che nostro Signore ci fa implorare, l’ha pensato per noi da tutta l’eternità. Da ciò possiamo vedere che non è la nostra supplica la causa della bontà che lui ci dimostra… : “Ne sono io l’origine”…

    La preghiera è un atto deliberato, vero e perseverante della nostra anima, che si unisce e si attacca alla volontà di nostro Signore, per l’opera dolce e segreta del suo Santo Spirito. Mi sembra che nostro Signore stesso riceva dapprima la nostra preghiera; la prende con grande riconoscenza e gioia, la porta in cielo e la depone in un tesoro dove non perirà mai. Essa è davanti a Dio e a tutti i santi, accolta continuamente, e continuamente ci aiuta nelle nostre necessità. E quando entreremo nella beatitudine , ci sarà restituita, per contribuire alla nostra gioia, con la gratitudine infinita e gloriosa di Dio.



Articoli correlati
  1. Meditare il Vangelo e...il Vangelo del giorno

Seguimi

Resta aggiornato sui nuovi contenuti : Seguimi su GOOGLE NEWS