Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 3 Luglio 2013

Salmi 117(116),1.2.
Alleluia.
Lodate il Signore, popoli tutti,
voi tutte, nazioni, dategli gloria;
perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura in eterno.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,24-29.
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».



Meditazione del giorno
San Pietro Crisologo (circa 406-450), vescovo di Ravenna, dottore della Chiesa
Omelia 84  ; PL 52, 438-440
 
La testimonianza di Tommaso
    Perché Tommaso cerca prove per credere? … Sarebbe piaciuto, fratelli, alla vostra carità che dopo la risurrezione del Signore non ci fosse più nessuno nel dubbio. Invece Tommaso portava l'incertezza non soltanto del suo cuore, ma anche quella di tutti gli uomini. E siccome doveva predicare la risurrezione alle nazioni, cercava, da scrupoloso indagatore, su cosa avrebbe fondato un mistero che richiede tanta fede. E il Signore mostrò a tutti gli apostoli ciò che Tommaso aveva domandato così tardi.  “Gesù venne e mostrò loro le mani e il costato” Gv 20,19-20). Infatti i discepoli avrebbero potuto credere un fantasma colui che entrava, mentre erano chiuse le porte, se non avesse mostrato loro che era proprio lui, poiché le sue ferite erano il segno della Passione.

    Poi venne da Tommaso e gli disse : “Metti la tua mano nel mio costato e non essere più incredulo ma credente. Queste ferite che apri di nuovo, e hanno già sparso l'acqua del battesimo e il sangue del riscatto, lascino scorrere la fede nell'universo intero” (Gv 19,34). Tommaso rispose : “Mio Signore e mio Dio!” Vengano gli eretici e ascoltino e, come dice il Signore, non siano più increduli ma credenti. Tommaso manifesta e proclama che lì non c'è soltanto un corpo umano, ma pure che, per la Passione del suo corpo di carne, il Cristo è Dio e Signore. È veramente Dio chi vive dopo essere morto e risorge dopo essere stato colpito. 




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