Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 5 settembre 2013

Antifona d'ingresso

Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)
 

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 1,9-14.

Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale,
perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio;
rafforzandovi con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e pazienti in tutto;
ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,
per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati.

Salmi 98(97),2-3ab.3cd-4.5-6.
Il Signore ha manifestato la sua salvezza,
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa di Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la salvezza del nostro Dio.
Acclami al Signore tutta la terra,
gridate, esultate con canti di gioia.

Cantate inni al Signore con l'arpa,
con l'arpa e con suono melodioso;
con la tromba e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 5,1-11.

Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret
e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca».
Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano.
Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore».
Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto;
così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».
Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Meditazione del giorno
Movimento Apostolico - rito romano 

Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini

L'esperienza di Pietro di una intera notte trascorsa a pescare nel mare, ma senza portare nulla a riva, è l'esperienza quotidiana di ogni operatore del Vangelo, di ogni missionario di Cristo Gesù, di quanti oggi sono impegnati nella pastorale, sia consacrati che laici, laici che lavorano singolarmente e laici associati.
Si lavora, si lavora, si lavora... ma poi le reti sono sempre vuote. Si inventano ogni giorno nuovi metodi di pesca, si creano reti di ogni qualità, anche superscientifiche e super tecnologiche, avvalendosi di tutti i ritrovati aggiornati all'ultimo istante dei mezzi di comunicazione sociale, il fine però rimane sempre non realizzato, incompiuto, imperfetto. Nel mare neanche l'ombra della sagoma del più piccolo pesciolino.
Il vuoto assoluto sovente ci addolora, ci rattrista, ci sconsola, ci fa perdere la speranza. A che giova lavorare notti e notti, con immensi sacrifici e rinunzie, se poi alla fine i risultati sono sempre gli stessi? A che vale il nostro impegno, se poi la fede non nasce nei cuori? Vale la pena lasciarci usare dal mondo per le loro cose, se poi il mondo rimane sempre distante un abisso da Cristo Gesù e dalla sua Paola?
La soluzione c'è ed è una sola: dobbiamo cambiare tutte le nostre reti umane con quella divina. Dobbiamo spogliarci di tutte le nostre parole della terra per servirci di una sola parola: quella i Cristo Gesù. Dobbiamo modificare tutele nostre strategie di pesca. La strategia deve e può essere una sola: la nostra piena obbedienza a Cristo Gesù e di conseguenza una nostra più grande santificazione quotidiana.
Chi vuole prendere pesci nella rete del cielo deve lui stesso divenire esca, si deve lasciare ingoiare dal cuore, dall'anima di coloro che Dio vuole che entrino nel suo regno e diventino discepoli di suo Figlio Gesù. Divenire esca vuol dire una cosa sola: lasciarci appendere all'amo del Vangelo e fare da punto di attrazione. Questo può avvenire solo nella nostra santità. La Parola del Vangelo annunziata dall'amo della nostra santità attira una quantità infinita di pesci nella rete del Cielo.
Pietro ora sa come si possono prendere pesci per il regno di Dio: gettando sempre la rete della Parola di Gesù. La rete si getta se vi è nel cuore la più grande obbedienza ad ogni desiderio di Cristo Signore e del Padre nostro celeste.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, facci discepoli dalla più grande fede e più perfetta obbedienza. Vogliamo riempire le nostre reti e presentarle piene al Signore nostro Dio. Angeli e Santi del Cielo, aiutateci a crescere in santità oggi e sempre.



Seguimi

Resta aggiornato sui nuovi contenuti : Seguimi su GOOGLE NEWS