Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 5 ottobre 2013

Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti:
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)
 
 
 
Libro di Baruc 4,5-12.27-29.

Coraggio, popolo mio, tu, resto d'Israele!
Siete stati venduti alle genti non per essere annientati, ma perché avete provocato lo sdegno di Dio siete stati consegnati ai nemici.
Avete irritato il vostro creatore, sacrificando ai dèmoni e non a Dio.
Avete dimenticato chi vi ha allevati, il Dio eterno, avete afflitto colei che vi ha nutriti, Gerusalemme.
Essa ha visto piombare su di voi l'ira divina e ha esclamato: Ascoltate, città vicine di Sion, Dio mi ha mandato un grande dolore.
Ho visto, infatti, la schiavitù in cui l'Eterno ha condotto i miei figli e le mie figlie.
Io li avevo nutriti con gioia e li ho dovuti lasciare con lacrime e gemiti.
Nessuno goda di me nel vedermi vedova e desolata; sono abbandonata per i peccati dei miei figli che deviarono dalla legge di Dio,
Coraggio, figli, gridate a Dio, poiché si ricorderà di voi colui che vi ha provati.
Però, come pensaste di allontanarvi da Dio, così ritornando decuplicate lo zelo per ricercarlo,
poiché chi vi ha afflitti con tante calamità vi darà anche, con la salvezza, una gioia perenne.

Salmi 69(68),33-35.36-37.

Vedano gli umili e si rallegrino;
si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
poiché il Signore ascolta i poveri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

A lui acclamino i cieli e la terra, i mari e quanto in essi si muove.
Perché Dio salverà Sion, ricostruirà le città di Giuda: vi abiteranno e ne avranno il possesso.
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, e chi ama il suo nome vi porrà dimora.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,17-24.

I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore.
Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare.
Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.
Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete.
Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».

Meditazione del giorno
Monaci Benedettini Silvestrini  
 
La vera gioia

I settantadue discepoli, al ritorno dalla missione che Gesù aveva affidato loro, mostrano una gioia incontenibile. Una gioia veramente giustificabile per tanti motivi. Da un lato certamente, perché si rendono conto che tutto quello che Gesù, il loro Signore, aveva loro predetto si era puntualmente verificato. Già questo è un buon motivo per gioire; e poi la loro opera, seguendo l'insegnamento di Gesù, aveva dato frutti umanamente inaspettati. I discepoli hanno operato molti miracoli, guarendo e scacciando i demoni: proprio secondo le istruzioni che avevano ricevuto. Certamente, se ce n'era bisogno, la fiducia e la fede in Gesù erano aumentati. Altro motivo di gioia, e questo forse più profondo, è nel rendersi conto che - nell'obbedienza a Gesù - questa comunità di discepoli comincia a fare quello che faceva il proprio Maestro. Comincia ad intravedersi una realtà nuova e che nasce da Cristo stesso. Sono tutti questi motivi giusti per rendere grazie al Signore e gioire tutti insieme. L'accoglienza di Gesù però invita a riflettere sul motivo vero e reale della vera gioia. La gioia che nasce dal profondo del cuore, dove è radicata, non deriva dai risultati esterni o dai successi conseguiti e neanche dall'accettazione altrui del nostro operato. La vera gioia sta nel sapersi figli di Dio ed amati da Dio stesso. Obbedire a Gesù e fare quello ce Egli insegna... è qui la gioia profonda di tutti i cristiani. 
 
 

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