Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 19 gennaio 2014


Antifona d'ingresso
Tutta la terra ti adori, o Dio, e inneggi a te:
inneggi al tuo nome, o Altissimo. (Sal 66,4)
 
 
 
 
 
Libro di Isaia 49,3.5-6.
Mi ha detto: "Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria".
Ora disse il Signore che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele, - poiché ero stato stimato dal Signore e Dio era stato la mia forza -
mi disse: "È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti di Israele. Ma io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra".

Salmi 40(39),2.4.7-8.9.10.
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
Allora ho detto: "Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto,
che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore".

Ho annunziato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi, non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 1,1-3.
Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Sòstene,
alla Chiesa di Dio che è in Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro:
grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,29-34.
 
Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!
Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele».
Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

Meditazione del giorno
San Cirillo d'Alessandria (380-444), vescovo e dottore della Chiesa
Commento al Vangelo di Giovanni, 2, prologo ; PG 73,192
 
“Ecco l’Agnello di Dio”
    “Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!…” Poiché uno solo è morto per tutti, riscattando per Dio Padre l’intero gregge di coloro che sono sulla terra. Uno solo è morto per tutti, per sottometterli a Dio; uno solo è morto per tutti, per riconquistarli tutti. … Infatti siamo soggetti a molti peccati e per questo avevamo da pagare un debito di morte e siamo diventati mortali. Perciò il Padre ha dato suo Figlio in riscatto per noi (Gv 3,16; Mc 10,45), uno solo per tutti, poiché tutte le cose sono in lui e lui è al di sopra di tutto. Uno solo è morto per tutti, affinché noi tutti vivessimo in lui, poiché la morte, che aveva divorato l’agnello sacrificato per tutti, li ha tutti restituiti in lui e con lui. Infatti eravamo tutti in Cristo che è morto per noi, al posto nostro, e che è risorto.

    Il peccato è l’origine e la causa della morte; una volta cancellato il peccato, come potrebbe la morte evitare la completa distruzione? Una volta morta la radice, come potrebbe vivere il germoglio che da essa nasce? Se il peccato è cancellato, perché dovremmo ancora morire? Celebriamo allora nella gioia l’immolazione dell’agnello e diciamo: “Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o inferi, il vostro sterminio?” (1Cor 15,55; Os 13,14)… “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi” (Gal 3,13), perché noi sfuggissimo alla maledizione del peccato.

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