Antifona d'ingresso
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal 96,1.6)
Secondo libro di Samuele 7,18-19.24-29.
Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse: "Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la mia casa, perché tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto?
E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, mio Signore: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è come legge dell'uomo, Signore Dio!
Tu hai stabilito il tuo popolo Israele per essere tuo popolo per sempre; tu, Signore, sei divenuto il suo Dio.
Ora, Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla sua casa, confermala per sempre e fà come hai detto.
Allora il tuo nome sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli eserciti è il Dio d'Israele! La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te!
Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! perciò il tuo servo ha trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera.
Ora, Signore, tu sei Dio, le tue parole sono verità e hai promesso questo bene al tuo servo.
Dègnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!".
Salmi 132(131),1-2.3-5.11.12.13-14.
Canto delle ascensioni.
Ricordati, Signore, di Davide, di tutte le sue prove,
quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto:
"Non entrerò sotto il tetto della mia casa, non mi stenderò sul mio giaciglio,
non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre,
finché non trovi una sede per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe".
Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: "Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono!
Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò ad essi, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono".
Il Signore ha scelto Sion,
l'ha voluta per sua dimora:
"Questo è il mio riposo per sempre;
qui abiterò, perché l'ho desiderato.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,21-25.
Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?
Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce.
Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.
Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto:
"Non entrerò sotto il tetto della mia casa, non mi stenderò sul mio giaciglio,
non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre,
finché non trovi una sede per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe".
Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: "Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono!
Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò ad essi, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono".
Il Signore ha scelto Sion,
l'ha voluta per sua dimora:
"Questo è il mio riposo per sempre;
qui abiterò, perché l'ho desiderato.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,21-25.
Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?
Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce.
Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.
Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Meditazione del giorno
San Francesco d'Assisi (1182-1226), fondatore dei Frati minori
Ammonizioni, 19-22.28
San Francesco d'Assisi (1182-1226), fondatore dei Frati minori
Ammonizioni, 19-22.28
“A chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”
Beato chi dà ogni bene al Signore. Chi al contrario ne rivendica
una parte per sé, costui nasconde in fondo a se stesso il denaro del
Signore Dio, e quanto credeva di possedere gli sarà tolto (Mt 25,
18.28).
Beato chi, nel momento in cui tutti lo lodano ed esaltano, non si reputa migliore di quando è ritenuto misero, semplice e spregevole. L'uomo infatti tanto vale quanto vale davanti a Dio; e non di più. …
Beato l’uomo che trova piacere e felicità solo in ciò che ha fatto il Signore e che se ne serve con gioia per portare gli uomini all’amore di Dio … Beato l'uomo che non parla continuamente di sé, solo per ricavarne qualche vantaggio e che non chiacchiera a vanvera, ma valuta attentamente ciò che deve dire e rispondere. Guai all'uomo che non sa tenere segreto il bene che il Signore gli ispira e se ne vanta davanti agli altri per guadagnarci, senza preoccuparsi di corrispondere con le opere buone. Costui ha già ricevuto la sua mercede in questa terra, e le sue parole contribuiscono ben poco al bene di chi le ascolta.…
Beato l'uomo che mette da parte per il cielo (Mt 6,20) il bene che il Signore gli dona e non si preoccupa di farlo conoscere agli altri con l'intento di trarne vantaggio. Il Signore stesso provvederà a manifestare a chi crede il bene che il suo servitore avrà operato. Beato chi custodisce nel segreto del suo cuore i segreti che il Signore gli rivela.
Beato chi, nel momento in cui tutti lo lodano ed esaltano, non si reputa migliore di quando è ritenuto misero, semplice e spregevole. L'uomo infatti tanto vale quanto vale davanti a Dio; e non di più. …
Beato l’uomo che trova piacere e felicità solo in ciò che ha fatto il Signore e che se ne serve con gioia per portare gli uomini all’amore di Dio … Beato l'uomo che non parla continuamente di sé, solo per ricavarne qualche vantaggio e che non chiacchiera a vanvera, ma valuta attentamente ciò che deve dire e rispondere. Guai all'uomo che non sa tenere segreto il bene che il Signore gli ispira e se ne vanta davanti agli altri per guadagnarci, senza preoccuparsi di corrispondere con le opere buone. Costui ha già ricevuto la sua mercede in questa terra, e le sue parole contribuiscono ben poco al bene di chi le ascolta.…
Beato l'uomo che mette da parte per il cielo (Mt 6,20) il bene che il Signore gli dona e non si preoccupa di farlo conoscere agli altri con l'intento di trarne vantaggio. Il Signore stesso provvederà a manifestare a chi crede il bene che il suo servitore avrà operato. Beato chi custodisce nel segreto del suo cuore i segreti che il Signore gli rivela.