Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 12 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Venite, adoriamo il Signore,
prostrati davanti a lui che ci ha fatti;
egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
 
 
 
 
Primo libro dei Re 10,1-10.
La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne per metterlo alla prova con enigmi.
Venne in Gerusalemme con ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva pensato.
Salomone rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non avesse risposta o che restasse insolubile per Salomone.
La regina di Saba, quando ebbe ammirato tutta la saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito,
i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l'attività dei suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza fiato.
Allora disse al re: "Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza!
Io non avevo voluto credere a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n'era stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita.
Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza!
Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perché tu eserciti il diritto e la giustizia".
Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba a Salomone.

Salmi 37(36),5-6.30-31.39-40.
Manifesta al Signore la tua via,
confida in lui: compirà la sua opera;
farà brillare come luce la tua giustizia,
come il meriggio il tuo diritto.

La bocca del giusto proclama la sapienza,
e la sua lingua esprime la giustizia;
la legge del suo Dio è nel suo cuore,
i suoi passi non vacilleranno.

La salvezza dei giusti viene dal Signore,
nel tempo dell'angoscia è loro difesa;
il Signore viene in loro aiuto e li scampa,
li libera dagli empi e dà loro salvezza,
perché in lui si sono rifugiati.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 7,14-23.
 
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene:
non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo».
.
Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola.
E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo,
perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti.
Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo.
Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi,
adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».

Meditazione del giorno
San Rafael Arnaiz Baron (1911-1938), monaco trappista spagnolo
Scritti spirituali, 04.03.1938
 
“Crea in me, o Dio, un cuore puro” (Sal 51,12)
    Vengano i sapienti, chiedano dov’è Dio. Dio è là dove il sapiente, con tutta la sua scienza superba, non può arrivare. Dio si trova nel cuore distaccato, nel silenzio della preghiera, nella sofferenza del sacrificio voluto, nel vuoto del mondo e delle sue creature. Dio è nella croce e, finché non ameremo la croce, non lo vedremo, né lo sentiremo. Tacete, uomini, che non smettete di far chiasso!

    Oh, Signore, quanto sono felice nel mio ritiro! Come ti amo, nella mia solitudine! Come vorrei offrirti quello che più non ho, perché tutto ho dato! Chiedimi, Signore. Ma cosa posso darti? Il mio corpo ce l’hai, è tuo ; la mia anima, Signore, verso chi sospira se non verso te, affinché tu finisca per prenderla ? Il mio cuore è ai piedi di Maria, supplicante d’amore e senza più volere altro che te.

    La mia volontà : per caso, Signore, desidero ciò che non desideri ? Dimmelo; dimmi, Signore, qual è la tua volontà e metterò la mia all’unisono. Amo tutto quanto mi mandi e mi dai, la salute come la malattia, essere qui come essere là, essere una cosa o un’altra; la mia vita, prendila, Signore, quando vorrai. Come non essere felici così? Se il mondo e gli uomini sapessero. Ma non lo sapranno, sono troppo occupati con i loro traffici, hanno il cuore troppo pieno di cose che non sono Dio. 


 

 
 
 
 

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