Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 18 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
 
 
 
 
 Lettera di san Giacomo 1,12-18.
Beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: "Sono tentato da Dio"; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male.
Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce;
poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand'è consumato, produce la morte.
Non andate fuori strada, fratelli miei carissimi;
ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di cambiamento.
Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primizia delle sue creature.

Salmi 94(93),12-13a.14-15.18-19.
Beato l'uomo che tu istruisci, Signore,
e che ammaestri nella tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.
Perché il Signore non respinge il suo popolo,
la sua eredità non la può abbandonare,

ma il giudizio si volgerà a giustizia,
la seguiranno tutti i retti di cuore.
Quando dicevo: "Il mio piede vacilla",
la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto.

Quand'ero oppresso dall'angoscia,
il tuo conforto mi ha consolato.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,14-21.
 
Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo.
Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!».
E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane».
Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito?
Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate,
quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici».
«E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette».
E disse loro: «Non capite ancora?». 
 
 Omelia
a cura di
Qumran2.net
 
 Monaci Benedettini Silvestrini  
 
Fate attenzione!

I discepoli di Gesù sono ancora attaccati alle cose non spirituali. Nonostante la presenza del Maestro in mezzo a loro, essi hanno ancora il cuore indurito. Non si ricordano del segno compiuto da Gesù, quando egli spezzò i cinque pani, e moltiplicò i pesci. I discepoli sono incapaci di affidarsi totalmente a Cristo. Come capita anche a noi, essi si affidano a ciò che conduce alla corruzione, alla ipocrisia e alla incredulità. Questo richiamo del Maestro verso i discepoli rimane di attualità anche oggi nella nostra esperienza di vita. Lo sviluppo del mondo moderno ci apre verso delle concezione di incredulità, l'uomo pretende di farsi un Dio, abbiamo tanti esempi come ad esempio voler essere padroni della vita e della morte... e ciò non solo nella manipolazione genetica. Abbiamo un solo Maestro, è Gesù Cristo, ascoltiamolo, egli ci da il vero pane di vita e la certezza della sua Parola.
 
 

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