Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 23 febbraio 2014

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Antifona d'ingresso
Confido, Signore, nella tua misericordia.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)



Libro del Levitico 19,1-2.17-18.
Il Signore disse ancora a Mosè:
"Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui.
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.

Salmi 103(102),1-2.3-4.8.10.12-13.
Di Davide.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia;

Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

come dista l'oriente dall'occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 3,16-23.
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?
Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente;
perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia.
E ancora: Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani.
Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro:
Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro!
Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,38-48.
 
Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente;
ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guanciadestra, tu porgigli anche l'altra;
e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.
Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. 

Meditazione del giorno
Omelia

a cura di
Qumran2.net
 
 don Roberto Rossi
...semplicemente amare sempre!

A volte pensiamo di essere buoni cristiani e uomini onesti perché amiamo la nostra famiglia, siamo buoni coi vicini e non facciamo male a nessuno.. Ma Gesù ci dice che questo lo fanno anche quelli che non hanno fede e ci propone un ideale di perfezione molto grande.Siamo tutti ben impastati di mentalità mondana, "normale", che può sembrare anche giusta. Si hanno nei confronti del prossimo i più svariati atteggiamenti, molte volte istintivi, a volte egoistici, altre volte competitivi... Sembra svilupparsi sempre più l'aggressività, il sospetto, la critica, il litigio... ma tutto questo non porta serenità o pace nel cuore e nella vita. Amore: è tra le parole più usate e tra le più equivoche. Oggi l'amore è pericolosamente svalutato. Quanti di noi, og­gi, siamo disposti ad accettare volentieri le parole di Cristo? Ma Gesù proprio oggi ci parla del vero amore, dell'essenza del cristianesimo, dell'unica chiave per capire la nostra religione! Un comandamento paradossale... «Avete inteso quello che fu detto: occhio per occhio, dente per den­te»... La legge del taglione... «Ma io vi dico: amate i vostri nemici»... Oggi tutta la parola di Dio ci fa delle proposte inaudite e sconvolgenti! «Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono san­to». E Gesù: «Siate perfetti come perfetto è il Padre vostro». «Non coverai nel cuore odio contro il tuo fratello... non ti vendicherai e non conserverai rancore». «Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori». Sono le cose straordinarie che Cristo richiede da un cri­stiano. Cose straordinarie da fare in maniera ordinaria, ogni giorno! Se ci professiamo cristiani, e non parliamo il lin­guaggio dell'amore, del perdono, della comprensione, della non violenza, noi diciamo il falso. Noi cristiani dobbiamo credere che l'amore è più forte dell'odio. Dobbiamo credere che solo l'amore assi­cura all'umanità un avvenire migliore. Certo: l'odio è più fa­cile dell'amore. Ma se tutti odiassero dove andremmo a fini­re? Qualcuno ha detto: «Il cristiano, o è l'uomo del parados­so, o è l'uomo della banalità». Non possiamo annullare la potenza del Vangelo, adeguandoci alla mentalità della "leg­ge del taglione", alla mentalità mondana. Dobbiamo ridare all'amore la sua vera dimensione, sco­prendone la bellezza, la grandezza e le esigenze. L'amore, forse, è la prova più difficile alla quale un cri­stiano è chiamato. Ma è, anche, la testimonianza più alta che possiamo dare della nostra fede. Nella vita non si avrà che due o tre volte l'occasio­ne di essere un eroe, ma ogni giorno si ha quella di amare, di amare tutti, di amare sempre... Se tutto quello che facciamo non è fatto per amore non serve a niente (così ci dice S. Paolo nell'inno alla carità, - prima lettera ai Corinti). È difficile, amare. Ma "se amare non costa nulla, signifi­ca che non si ama veramente" diceva Gianna Beretta Molla. E noi amiamo davvero se cerchiamo di dare il meglio di noi stessi. E che dire dell'odio? «Non coverai nel tuo cuore odio». Dove c'è odio non nasce che odio. Occorre spezzare questa catena iniqua che avvelena i rapporti uma­ni!
Certo non è facile vivere in pace con tutti. Ma come è bello! Se tutti ci impegnassimo seriamente! Solo chi ama rie­sce a perdonare. Solo chi è comprensivo perdona. Ritorniamo ad amare! Impegniamoci a vivere concreta­mente il grande comandamento di Cristo, se vogliamo co­struire la civiltà dell' Amore! Accogliamo e viviamo l'invito che ci fa San Giovanni nella sua lettera: «Fratelli, non amia­mo a parole, né con la lingua ma con i fatti e in verità».
Certamente ci sono fatti, persone, esempi, testimonianze che si pongono su un piano diverso, nella linea di relazioni positive col prossimo, chiunque esso sia, nella linea dell'amore, della comprensione, della pazienza, del perdono, del sacrificio... occorre costruire la nostra vita su questi modelli. E' confortante pensare che tanti cristiani sono giunti, come Gesù, alla testimonianza più grande dell'amore: dal primo martire cristiano Stefano a Martin Luther King, a p. Kolbe; dal figlio del prof. Bachelet, che perdonò e prego' per gli assassini di suo padre, a tanti che hanno fatto del messaggio evangelico il loro grande programma di vita.
Gesù ci propone un ideale veramente grande, "nuovo", salvifico. Non vogliamo sentirci mai a posto pienamente, non vogliamo giustificarci o lasciarci andare alla mentalità e ai modi correnti del nostro tempo. Gesù non ci dice cose facili, ma cose belle, profonde, che durano non pochi anni, ma per l'eternità, innovatrici e appaganti per chi le accoglie. Gesù ci dà il comandamento dell'amore, ma ci dona anche il suo Santo Spirito che è Dio Amore, e in noi può portare la forza di ogni amore. 
 
 

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