Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 12 maggio 2014


Antifona d'ingresso
Cristo risorto più non muore,
la morte non ha più potere su di lui. Alleluia. (Rm 6,9)
 
 
 
 
 
 Atti degli Apostoli 11,1-18.
In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano nella Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio.
E quando Pietro salì a Gerusalemme, i circoncisi lo rimproveravano dicendo:
"Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!".
Allora Pietro raccontò per ordine come erano andate le cose, dicendo:
"Io mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e vidi in estasi una visione: un oggetto, simile a una grande tovaglia, scendeva come calato dal cielo per i quattro capi e giunse fino a me.
Fissandolo con attenzione, vidi in esso quadrupedi, fiere e rettili della terra e uccelli del cielo.
E sentii una voce che mi diceva: Pietro, àlzati, uccidi e mangia!
Risposi: Non sia mai, Signore, poiché nulla di profano e di immondo è entrato mai nella mia bocca.
Ribattè nuovamente la voce dal cielo: Quello che Dio ha purificato, tu non considerarlo profano.
Questo avvenne per tre volte e poi tutto fu risollevato di nuovo nel cielo.
Ed ecco, in quell'istante, tre uomini giunsero alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi.
Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo.
Egli ci raccontò che aveva visto un angelo presentarsi in casa sua e dirgli: Manda a Giaffa e fà venire Simone detto anche Pietro;
egli ti dirà parole per mezzo delle quali sarai salvato tu e tutta la tua famiglia.
Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, come in principio era sceso su di noi.
Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo.
Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?".
All'udir questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: "Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!".

Salmi 42(41),2-3.43(42),3.4.
Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo
e alle tue dimore.

Verrò all'altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra,
Dio, Dio mio.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 10,11-18.

In quel tempo, disse Gesù: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.
Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde;
egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,
come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».
 
 Meditazione del giorno
San Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Omelia per il XXV anniversario di pontificato (16 ottobre 2003) (© Libreria Editrice Vaticana)
 
Il buon Pastore
    "Il buon pastore offre la vita per le pecore" (Gv 10,11). Mentre Gesù pronunciava queste parole, gli Apostoli non sapevano che parlava di se stesso. Non lo sapeva nemmeno Giovanni, l’apostolo prediletto. Lo comprese sul Calvario, ai piedi della Croce, vedendolo offrire silenziosamente la vita per "le sue pecore". Quando venne per lui e per gli altri Apostoli il tempo di assumere questa stessa missione, allora si ricordarono delle sue parole. Si resero conto che, soltanto perché aveva assicurato che sarebbe stato lui stesso ad operare per mezzo loro, essi sarebbero stati in grado di portare a compimento la missione. Ne fu ben consapevole in particolare Pietro, "testimone delle sofferenze di Cristo" (1 Pt 5,1), che ammoniva gli anziani della Chiesa: "Pascete il gregge di Dio che vi è affidato" (1 Pt 5, 2).

    Nel corso dei secoli i successori degli Apostoli, guidati dallo Spirito Santo, hanno continuato a radunare il gregge di Cristo e a guidarlo verso il Regno dei cieli, consapevoli di poter assumere una così grande responsabilità soltanto "per Cristo, con Cristo e in Cristo".

    Questa medesima consapevolezza ho avuto io quando il Signore mi chiamò a svolgere la missione di Pietro in questa amata città di Roma e al servizio del mondo intero. Sin dall’inizio del pontificato, i miei pensieri, le mie preghiere e le mie azioni sono state animate da un unico desiderio: testimoniare che Cristo, il Buon Pastore, è presente e opera nella sua Chiesa. Egli è in continua ricerca di ogni pecora smarrita, la riconduce all’ovile, ne fascia le ferite; cura la pecora debole e malata e protegge quella forte (Ez 34,16). Ecco perché, sin dal primo giorno, non ho mai cessato di esortare: "Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà!". Ripeto oggi con forza: "Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!" Lasciatevi guidare da lui! Fidatevi del suo amore! 



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