Antifona d'ingresso
Rallegriamoci ed esultiamo,
diamo gloria a Dio,
perché il Signore
ha preso possesso del suo regno,
il nostro, Dio, l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6)
Rallegriamoci ed esultiamo,
diamo gloria a Dio,
perché il Signore
ha preso possesso del suo regno,
il nostro, Dio, l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6)
Atti degli Apostoli 16,22-34.
In quei giorni, la folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli
e dopo averli caricati di colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di far buona guardia.
Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più interna della prigione e strinse i loro piedi nei ceppi.
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli.
D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti.
Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti.
Ma Paolo gli gridò forte: "Non farti del male, siamo tutti qui".
Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila;
poi li condusse fuori e disse: "Signori, cosa devo fare per esser salvato?".
Risposero: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia".
E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.
Egli li prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le piaghe e subito si fece battezzare con tutti i suoi;
poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.
Salmi 138(137),1-2a.2bc-3.7c-8.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia.
Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza
e la tua destra mi salva.
Il Signore completerà per me l'opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,5-11.
In quei giorni, la folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli
e dopo averli caricati di colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di far buona guardia.
Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più interna della prigione e strinse i loro piedi nei ceppi.
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli.
D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti.
Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti.
Ma Paolo gli gridò forte: "Non farti del male, siamo tutti qui".
Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila;
poi li condusse fuori e disse: "Signori, cosa devo fare per esser salvato?".
Risposero: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia".
E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.
Egli li prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le piaghe e subito si fece battezzare con tutti i suoi;
poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.
Salmi 138(137),1-2a.2bc-3.7c-8.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia.
Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza
e la tua destra mi salva.
Il Signore completerà per me l'opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,5-11.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?
Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.
E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Quanto al peccato, perché non credono in me;
quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più;
quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato».
Meditazione del giorno
Beato John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
Discorso « The Spiritual Presence of Christ in the Church », PPS, t. 6, n°10
Beato John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
Discorso « The Spiritual Presence of Christ in the Church », PPS, t. 6, n°10
“Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore”
Cristo è ora veramente con noi, in qualunque modo. Lo dice lui
stesso: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt
28,20)… Potreste pensare questa spiegazione: “Cristo è tornato, ma in
spirito; è il suo spirito che è venuto al suo posto, e quando dice che
Cristo è con noi, significa soltanto che il suo Spirito è con noi”.
Nessuno, certo, può negare… che lo Spirito Santo è venuto; ma perché è
venuto? Per supplire all’assenza di Cristo o per portare a compimento la
sua presenza? Sicuramente per renderlo presente. Non pensiamo neppure
un attimo che Dio Spirito Santo possa venire in modo tale che Dio Figlio
sia lontano. No, non è venuto perché Cristo non venga, ma piuttosto
perché Cristo possa venire nella sua venuta. Per lo Spirito Santo
entriamo in comunione col Padre e il Figlio… San Paolo scrive: “In
Cristo anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare
dimora di Dio per mezzo dello Spirito”… e “Vi conceda, secondo la
ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo
Spirito nell'uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri
cuori” (Ef 2,22; 3,16,s). Lo Spirito Santo suscita e la fede accoglie
l’abitazione di Cristo nel cuore. Perciò dunque, lo Spirito non prende
il posto di Cristo nell’anima, anzi assicura il posto a Cristo…
Lo Spirito Santo, dunque, si degni di venire in noi affinché, per la sua venuta, Cristo possa venire in noi, non materialmente o visibilmente, ma entrando in noi. E' così che egli è sia presente sia assente: assente perché ha lasciato la terra, presente perché non ha lasciato l’anima fedele. Come lui stesso dice: “Il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete » (Gv 14,19).
Lo Spirito Santo, dunque, si degni di venire in noi affinché, per la sua venuta, Cristo possa venire in noi, non materialmente o visibilmente, ma entrando in noi. E' così che egli è sia presente sia assente: assente perché ha lasciato la terra, presente perché non ha lasciato l’anima fedele. Come lui stesso dice: “Il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete » (Gv 14,19).