Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 4 agosto 2014

Antifona d'ingresso
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
mi ha mandato per annunziare ai poveri il lieto
messaggio, e a risanare chi ha il cuore affranto.
 
 
 Libro di Geremia 28,1-17.
In quell'anno, all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda, nell'anno quarto, quinto mese, Anania figlio di Azzùr, il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo queste parole:
"Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia!
Entro due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia.
Farò ritornare in questo luogo - dice il Signore - Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia".
Il profeta Geremia rispose al profeta Anania, sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo che stavano nel tempio del Signore.
Il profeta Geremia disse: "Così sia! Così faccia il Signore! Voglia il Signore realizzare le cose che hai predette, facendo ritornare gli arredi nel tempio e tutti i deportati da Babilonia in questo luogo!
Tuttavia ascolta ora la parola che sto per dire ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo.
I profeti che furono prima di me e di te dai tempi antichissimi predissero contro molti paesi, contro regni potenti, guerra, fame e peste.
Quanto al profeta che predice la pace, egli sarà riconosciuto come profeta mandato veramente dal Signore soltanto quando la sua parola si realizzerà".
Allora il profeta Anania strappò il giogo dal collo del profeta Geremia e lo ruppe;
Anania riferì a tutto il popolo: "Dice il Signore: A questo modo io romperò il giogo di Nabucodònosor re di Babilonia, entro due anni, sul collo di tutte le nazioni". Il profeta Geremia se ne andò per la sua strada.
Ora, dopo che il profeta Anania ebbe rotto il giogo sul collo del profeta Geremia, la parola del Signore fu rivolta a Geremia:
"Và e riferisci ad Anania: Così dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di legno ma io, al suo posto, ne farò uno di ferro.
Infatti, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io porrò un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché siano soggette a Nabucodònosor, re di Babilonia".
Allora il profeta Geremia disse al profeta Anania: "Ascolta, Anania! Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna;
perciò dice il Signore: Ecco, ti mando via dal paese; quest'anno tu morirai, perché hai predicato la ribellione contro il Signore".
Il profeta Anania morì in quello stesso anno, nel settimo mese.

Salmi 119(118),29.43.79.80.95.102.
Tieni lontana da me la via della menzogna,
fammi dono della tua legge.
Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, perché confido nei tuoi giudizi.
Si volgano a me i tuoi fedeli e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.

Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti, perché non resti confuso.
Gli empi mi insidiano per rovinarmi, ma io medito i tuoi insegnamenti.
Non mi allontano dai tuoi giudizi, perché sei tu ad istruirmi.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 14,22-36.

Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla.
Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.
La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario.
Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare.
I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura.
Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura».
Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque».
Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù.
Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!».
E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò.
Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret.
E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati,
e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano. 

Omelia
a cura di
Qumran2.net

Monaci Benedettini Silvestrini 
 «Coraggio, sono io, non abbiate paura»

La fede quando è forte e ben alimentata non tentenna neanche dinanzi alle prove più difficili. Prevale anche sulla ragione e sulla migliore logica umana. Per una comprensibilissima legge di gravità non è normale vedere una persona camminare sulle acque, come non è normale essere sballottati dalle onde con imminente pericolo di naufragio e vedere Gesù assente, apparentemente disinteressato o addirittura a consumare un placido sonno nella stiva della barca. Dove le speranze umane svaniscono e la ragione si arrende lì comincia la fede; un ambito che ci orienta verso la divinità e la sua onnipotenza. Trascende le leggi che Dio stesso a posto come ordine e fondamento della creazione ed emerge la bontà di Dio e le sue prodigiose teofanie. È calata la sera e Gesù e ancora immerso «lassù» sul monte, solo a pregare. Egli sa bene e probabilmente vede anche fisicamente che la barca è agitata dalle onde, ma Egli nella sua divina sapienza sa che tutto dovrà concorrere a dare una lezione sapienziale ai suoi. La sua divina presenza non è legata solo all'esserci fisicamente; Egli è sempre pronto ad intervenire anche se per farlo dovrà camminare sulle acque. Ciò gli consentirà di scandire una grande verità: Colui che può camminare sulle acque sarà poi capace di ordinare ai venti e alle onde di calmarsi. Quando poi, prossimo ormai alla sua ascensione, dirà ai suoi «non vi lascio soli, sarò con voi sempre sino alla fine dei tempi» saranno già pronti a comprendere come si potrà realizzare quella divina e consolante presenza. Già oggi hanno espresso un grande atto di fede nel loro maestro: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!»
 
 

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