Antifona d'ingresso
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza, perché mi vuol bene. (Sal 18,19-20)
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza, perché mi vuol bene. (Sal 18,19-20)
Dal libro del Siràcide ( Sir 36,1-2.5-6.13-19 )
Abbi pietà di noi, Signore, Dio dell’universo, e guarda,
mostraci la luce della tua misericordia,
infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
Ti riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto
che non c’è Dio al di fuori di te, o Signore.
Rinnova i segni e ripeti i prodigi.
Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro l’eredità come era al principio.
Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo nome,
d’Israele che hai reso simile a un primogenito.
Abbi pietà della tua città santa,
di Gerusalemme, luogo del tuo riposo.
Riempi Sion della celebrazione delle tue imprese
e il tuo popolo della tua gloria.
Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,
risveglia le profezie fatte nel tuo nome.
Ricompensa coloro che perseverano in te,
i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
secondo la benevolenza che hai verso il tuo popolo,
e guidaci sulla via della giustizia,
e riconoscano tutti quelli che abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.
Abbi pietà di noi, Signore, Dio dell’universo, e guarda,
mostraci la luce della tua misericordia,
infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
Ti riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto
che non c’è Dio al di fuori di te, o Signore.
Rinnova i segni e ripeti i prodigi.
Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro l’eredità come era al principio.
Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo nome,
d’Israele che hai reso simile a un primogenito.
Abbi pietà della tua città santa,
di Gerusalemme, luogo del tuo riposo.
Riempi Sion della celebrazione delle tue imprese
e il tuo popolo della tua gloria.
Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,
risveglia le profezie fatte nel tuo nome.
Ricompensa coloro che perseverano in te,
i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
secondo la benevolenza che hai verso il tuo popolo,
e guidaci sulla via della giustizia,
e riconoscano tutti quelli che abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.
Salmi (78)
Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.
Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.
+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,32-45.
In quel
tempo, Gesù, prendendo in disparte i Dodici, cominciò a dir loro quello che gli
sarebbe accaduto:
«Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani,
lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà».
E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo».
Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:
«Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo».
E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete.
Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni.
Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere.
Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore,
e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.
Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
«Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani,
lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà».
E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo».
Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:
«Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo».
E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete.
Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni.
Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere.
Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore,
e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.
Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
O M E L I A
a cura di
Qumran2.net
Qumran2.net
Monaci Benedettini Silvestrini
Farsi servi per essere primi
La scrittura oggi, è desunta ancora dal libro del Siracide, mette sulle nostre labbra una splendida preghiera da leggere, da meditare, da recitare con fervore. Viene proposta nell'ufficiatura divina e anche nella liturgia. Benché proveniente dall'Antico Testamento, è un bel modello di preghiera, una intensissima invocazione personale e collettiva alla divina misericordia. Il vangelo ci offre la prosecuzione di quanto abbiamo sentito ieri nella risposta che Gesù da a Pietro. Ha garantito cento volte tanto di quanto i suoi lasciano per seguirlo, precisando però "insieme a persecuzioni". Su questa scia leggiamo la sconvolgente dichiarazione odierna:: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte, lo flagelleranno e lo uccideranno, ma dopo tre giorni risusciterà". È la via della croce, quella che Gesù sta prospettando. È la "persecuzione" che dovrà soffrire il figlio dell'uomo, è l'approssimarsi della passione. Un discorso duro che gli apostoli stentano a capire. Diversi fra loro, ma è un pensiero che serpeggia ancora nella chiesa e nel mondo, hanno le mente rivolta in ben altra direzione: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Sedere nella gloria senza passare per la passione, senza bere il calice amaro del martirio: ecco la presunzione di Giacomo e Giovanni e non soltanto loro. Non hanno capito che il primato per i seguaci di Cristo Gesù si attua per una via completamente diversa da quella del mondo: "Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti". Gesù darà loro l'esempio facendosi più che servo, schiavo, schiavo che volontariamente si lascia immolare sulla croce. È guardando il crocifisso che tutti i nostri pensieri di superbia e le nostre velleità, lì s'infrangono e si dissolvono!
La scrittura oggi, è desunta ancora dal libro del Siracide, mette sulle nostre labbra una splendida preghiera da leggere, da meditare, da recitare con fervore. Viene proposta nell'ufficiatura divina e anche nella liturgia. Benché proveniente dall'Antico Testamento, è un bel modello di preghiera, una intensissima invocazione personale e collettiva alla divina misericordia. Il vangelo ci offre la prosecuzione di quanto abbiamo sentito ieri nella risposta che Gesù da a Pietro. Ha garantito cento volte tanto di quanto i suoi lasciano per seguirlo, precisando però "insieme a persecuzioni". Su questa scia leggiamo la sconvolgente dichiarazione odierna:: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte, lo flagelleranno e lo uccideranno, ma dopo tre giorni risusciterà". È la via della croce, quella che Gesù sta prospettando. È la "persecuzione" che dovrà soffrire il figlio dell'uomo, è l'approssimarsi della passione. Un discorso duro che gli apostoli stentano a capire. Diversi fra loro, ma è un pensiero che serpeggia ancora nella chiesa e nel mondo, hanno le mente rivolta in ben altra direzione: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Sedere nella gloria senza passare per la passione, senza bere il calice amaro del martirio: ecco la presunzione di Giacomo e Giovanni e non soltanto loro. Non hanno capito che il primato per i seguaci di Cristo Gesù si attua per una via completamente diversa da quella del mondo: "Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti". Gesù darà loro l'esempio facendosi più che servo, schiavo, schiavo che volontariamente si lascia immolare sulla croce. È guardando il crocifisso che tutti i nostri pensieri di superbia e le nostre velleità, lì s'infrangono e si dissolvono!