Era straniero, giudeo (lo si vedeva dalla veste),
era solo, affaticato, stanco, doveva aver camminato molto…
Io, come al solito, ero sola con me stessa, prigioniera dei miei pensieri …
da tempo avevo rinunciato
a venire al pozzo di mattina presto con le altre donne,
stanca di sentirmi il loro dito puntato addosso, di ascoltare le loro battute…
rassegnata ad essere classificata ed esclusa…
Lo vidi da lontano, avevo deciso di ignorarlo,
ma fu Lui a rivolgermi la Parola: mi chiese da bere.
L’ho guardato con sospetto, poi le Sue parole mi hanno incuriosito…
ha iniziato a farmi strani discorsi .. sul dono di Dio, su un’acqua viva
che mi avrebbe potuto dare… Ricordo d’averlo preso un po’ in giro:
Ma come? vuoi darmi da bere e non hai nulla per attingere acqua?
Credi di essere più grande di Giacobbe che ha costituito questo pozzo?
L’ho giudicato un ingenuo, un esaltato,
sicuramente un uomo poco pratico…
Ma non capivo….. pensavo si riferisse all’acqua del pozzo …
alla mia fatica di ogni giorno per andare a prenderla…
invece stava leggendo nel mio cuore una fatica ed una sete più grande…
Poi mi ha chiesto di parlare di me stessa… Incredibile, mi conosceva!!
Sapeva già tutto di me …
le mie debolezze, le mie ferite, le mie angosce, i miei bisogni…
E quando gli ho detto della mia solitudine,
dei miei errori, delle mie paure…
non mi ha giudicato, non mi ha preso in giro…
Il Suo sguardo, le sue parole mi hanno toccato il cuore,
mi sono sentita accolta, compresa, perdonata!
Mai nessun uomo mi aveva parlato e guardato così!
Mi sono sentita amata di amore vero… sincero … disinteressato…
Non sapevo più cosa dirgli… mi sono messa a parlare di religione
perché uno così deve essere un uomo di Dio.Non sapevo più cosa pensare,
non mi ero mai sentita così piena di forza,
di gioia, di speranza, di voglia di vivere, di amare…
Ho lasciato la brocca, quella brocca vuota che avevo portato con me,
e mi sono messa a correre
per raccontare ad altri quello che mi era successo…
non potevo e non posso ancora oggi tenere per me questo incontro.
Ho saputo poi della Sua fine, delle polemiche sul fatto se sia risorto o no …
Io non mi intendo troppo di religione… ma qui io l’ho incontrato!
E so che da quel giorno Lui non ha mai smesso di essere dentro di me:
con quel Suo sguardo… con quelle parole… con il Suo amore…
Ora la mia brocca è colma di Lui… e questo mi basta!
Mai nessuno mi ha amato cosi!
Se Dio esiste, mi ha accarezzato attraverso quell’Uomo!
Preghiera
Tra le sabbie del mio deserto,
sotto il sole infuocato del mio tempo,
cerco un pozzo che abbia acqua pulita,
capace di togliere la sete d'infinito che è dentro di me.
So che esiste da qualche parte
perché sono inquietato dal mistero
e devo trovarlo prima che scenda la notte.
Attingo acqua dal pozzo del denaro ed ho sempre più sete;
al pozzo del piacere e sento prosciugarmi la gola.
Attingo acqua al pozzo del successo
e mi sento annebbiare la vista,
al pozzo della pubblicità e mi ritrovo come uno schiavo.
Sono forse condannato a morire di sete,
inappagato cercatore di certezze assolute?
Ma se scavo dentro di me,
sotto la sabbia alta del mio peccato;
se scavo nei segni del tempo,
sotto la sabbia ammucchiata
dal vento arruffato del quotidiano,
trovo la sorgente di un'acqua viva e pura,
che disseta in eterno,
tanto che chi ne beve non ha più sete
perché è generata e filtrata
dal tuo amore, o Signore, generoso e gratuito,
era già promessa nei tempi antichi
ed ora è sgorgata in abbondanza nel segno della tua Parola.
Mi disseto a questa sorgente,
custodita dalla mia Chiesa,
che per questo si fa ogni giorno fontana del villaggio
per salvare tutti gli assetati del mondo.
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