Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

3° comandamento: Ricordati di santificare le feste

«Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno é il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro» (Es 20,8~l0).) «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato» (Mc 2,27-28).

(dal catechismo della Chiesa Cattolica)

2168 - Il terzo comandamento del Decalogo ricorda la santità del sabato: «Il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore» (Es 31,15).
2169 - La Scrittura a questo proposito fa memoria della creazione: «Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro» (Es 20,11).
2170 - La Scrittura rivela nel giorno del Signore anche un memoriale della liberazione di Israele dalla schiavitù d’Egitto: «Ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato» (Dt 5,15).


I Cristiani hanno sostituito il sabato con la domenica, perchè è in questo giorno che il Signore Gesù è risorto. La Domenica, quindi, diventa il giorno del Signore, un momento di pausa nel tram tram del quotidiano e i fedeli hanno l’obbligo di partecipare alla Messa perchè è nella celebrazione Eucaristica che ritroviamo e riviviamo il sacrificio di Gesù. “Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore” (1Cor 11,26).
Il giorno di Domenica o in altri giorni in cui c’è una festa di precetto, il Cristiano deve sentire la necessità di andare in Chiesa, ma non deve viverla come un obbligo, il vero cristiano ama il suo Dio e prova gioia nel recarsi nel luogo preposto per celebrare con Lui, per unirsi a Lui nel sacrificio Eucaristico.
Bisogna andare in Chiesa con tutto il nostro essere, le nostre gambe, la nostra bocca, il nostro cuore per mangiare il frutto della vita! ” Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo resusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,54). Bisogna andarci per offrire noi stessi,per confonderci col Cristo e unirci al suo sacrificio: morire con Lui per risorgere con Lui. Fare corpo con lui nella sua morte per fare corpo con lui nella sua resurrezione.
Attingere le grazie di Dio immergendosi nell’unico sacrificio che egli gradisce: Per questo suo Figlio innalza il suo calvario alla nostra porta ogni domenica: ci attende per “rivestirci del suo sacrificio. Se si offre lui solo, a che cosa serve la Messa?

 

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