Padre nostro, che sei nei cieli.
San Giovanni Crisostomo, il grande innamorato della natura, ci ricorda che nulla dà gioia quanto il cielo, simile a velo puro e trasparente, a prato dai mille fiori, le stelle, a corona per le nostre teste. Nulla è delizioso come il sorgere del sole, quando la notte se ne va e i raggi ancora non infieriscono ed il cielo s'imporpora. In un istante, la luce raggiunge la terra,il mare, le montagne, le valli, le colline, il cielo intero, togliendo alla natura il mantello delle tenebre e mostrandola nuda ai nostri occhi. Nulla suscita ammirazione quanto il corso del sole, la regolarità del suo cammino, il suo predominio che mai viene negato, la sua bellezza, la sua chiarezza, il suo splendore, la sua purezza. E la sua utilità, chi potrebbe descriverla? Cos'è il sole per i semi, le piante, per gli uomini, per gli animali, per la terra, per il mare, per l'aria, per tutto ciò che esiste? Ammira l'intelligenza degli animali e dai una spiegazione se ti riesce. Guarda come gli uccelli si costruiscono i nidi fra le rocce, negli alberi e sotto i tetti; li fanno in modo tale da stare al sicuro e da avere una dimora bella e comoda in cui allevare i piccoli. E guarda le api e i ragni. Donde provengono il loro attaccamento al lavoro e la loro ingegnosità? Senza parlare delle formiche, le quali hanno granai ove stipano grandi quantità di viveri; nè del loro continuo andare e venire, dei loro capi, dell'ordine che osservano mentre lavorano. Puoi spiegare tutto ciò e arrivare a comprendere la sapienza che ciò manifesta? Guarda inoltre le varie specie di piante con l'eleganza delle loro foglie: sono piacevoli alla vista e utili per i frutti che producono. No, noi non siamo capaci di comprendere la natura delle cose. Tanto meno comprenderemo quella dell'Essere primo, dell'Essere unico che è la pienezza di tutto. Esamina la moltitudine delle specie di uccelli, la varietà delle loro forme e dei loro colori. Alcuni sono muti, altri cantano. Chi ha concesso il dono del canto? E chi ha collocato nel petto della cicala, una minuscola cetra? Chi l'ha fatto così com'è questo animaletto che nelle ore calde trilla e con la sua musica riempie i boschi, accompagna i viandanti? E chi aiuta il cigno a comporre il suo canto, quando stende le ali al soffio della brezza? Parlare di queste cose ci dà gioia, perchè esse ci spiegano la grandezza di Dio.
Abbandonarsi alla Provvidenza
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
(Dal vangelo di Matteo)
(Dal vangelo di Matteo)