L'evangelista Marco ha come simbolo il leone, e con i caratteri del leone appare Gesù nel suo Vangelo. Egli appare cioè con caratteri del forte che scaccia di demoni, guarisce gli ammalati e vince la morte.
Pare che il secondo evangelista avesse due nomi: quello ebraico di Giovanni e quello romano di Marco. Era figlio di una di quelle pie donne di Gerusalemme che seguirono devotamente e coraggiosamente Gesù, e poi ospitarono i suoi primi seguaci.
Si crede che Marco, giovinetto, fu presente alla cattura di Gesù nell'Orto degli ulivi, e che proprio alla sua casa bussasse Pietro, la notte in cui l'Angelo lo liberò dalle catene. Ma anche se il giovane Marco non conobbe il Redentore, seppe da Pietro tutto ciò che aveva fatto e aveva detto. Segui' l'apostolo, suo padre spirituale, a Roma, dove ascoltò assiduamente la "catechesi petrina", l'insegnamento del primo Papa, cioè di Pietro.
Scrisse a Roma, per i romani, il suo Vangelo. Non si sa se prima o dopo la morte di San Pietro. Ma la maggior gloria gli venne dal martirio, infatti non bastava scrivere il Vangelo, bisognava predicarlo, non era sufficente vergarlo con l'inchiostro, occorreva sottoscriverlo con il sangue. E fu proprio questo che accadde, in un giorno di Pasqua, ad Alessandria d'Egitto, quando i pagani celebravano la festa di Serapide, venne trascinato furiosamente per lungo tratto, insanguinando le pietre.
Dopo averlo ucciso, i pagani avrebbero voluto bruciare il suo corpo, ma il Signore non lo permise. Un violentissimo uragano disperse i carnefici e spense il rogo. Così i cristiani poterono raccogliere il corpo del Martire e seppellirlo con onore.
A S. Marco Evangelista
Glorioso Marco che fosti sempre in onore specialissimo nella Chiesa non solo per i popoli da te santificati per il Vangelo da te scritto, per le virtù da te praticate, e per il martirio da te sostenuto, ma anche per la cura speciale che Iddio mostrò del tuo corpo miracolosamente preservato dalle fiamme a cui lo destinavano gli idolatri nel giorno stesso della tua morte, e dalla profonazione dei Saraceni divenuti padroni del tuo sepolcro in Alessandria, fa che possa imitare le tue virtù.
Mantieni ciascuno di noi sotto la tua continua protezione affinchè sul tuo esempio e con il tuo aiuto possiamo vivere da veri discepoli di Cristo.
Mantieni ciascuno di noi sotto la tua continua protezione affinchè sul tuo esempio e con il tuo aiuto possiamo vivere da veri discepoli di Cristo.
Amen.