Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

La storia del Presepio...parte terza.


Se San Francesco contribuì con il suo presepio a infondere negli animi quella che non è altro che un'istintiva necessità da parte degli uomini di avvicinarsi al loro Creatore, l'esistenza di rappresentazioni artistiche del "Presepio di Gesù" nelle basiliche di San Pietro e di Santa Maria Maggiore in Roma, nei secoli VII e IX, e la diffusione del dramma medioevale del "Mistero del Natale", testimoniano vive e ferventi espressioni di culto di più remota antichità.

La scena della natività di Cristo, interpretata da taluni artisti secondo la semplice descrizione del Vangelo, è dalla maggior parte trasformata in una fantastica rappresentazione, esuberante di sontuosità, di fasto, di movimento. Talvolta non è quella della nascita la scena principale, bensì l'adorazione dei Re Magi e dei pastori.

Rappresentarono un singolare spunto d'ispirazione i tre sapienti che, dall'Oriente, guidati da una stella miracolosa, vennero a Betlemme ad adorare Gesù Bamibino e Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Circa il numero dei Magi il Vangelo tace, ma la tradizione popolare ne nomina tre e li ritiene insigniti della maestà regale. I loro nomi di Melchiorre, Gaspare e Baldassarre figurano più tardi.

Non vi è stato pittore di quadri sacri che non si sia provato in questo tema della più elevata ispirazione. Fra gli autori dei più celebri dipinti della Natività ricordiamo : Giotto, Gentile da Fabriano, il Ghirlandaio, Beato Angelico, Botticelli, Filippino Lippi, Raffaello e altri.

Tra i vari simboli del Natale, l'Angelo impersona lo spirito di attesa che entra nei cuori e nelle case di ognuno e rappresenta una specie di punto di fusione tra la tradizione nordica protestante e quella cattolica. Un grande Angelo rosso e oro, di gusto e stili un pò gotici, decora l'albero delle popolazioni del Nord.

Il "Pinus Magus", dall'originale forma a conca, è un alberello nano di origine giapponese, i cui rami, che i lunghi aghi verdi rendono leggeri e trasparenti, ospitano qui un piccolo concerto angelico, illuminato da stelle di carta dorata.


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