Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno

Vangelo del 12 Gennaio 2013

Salmi 149(148),1-2.3-4.5.6a.9b.
Alleluia. Cantate al Signore un canto nuovo; la sua lode nell'assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo Creatore, esultino nel loro Re i figli di Sion.
Lodino il suo nome con danze, con timpani e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo, incorona gli umili di vittoria.
Esultino i fedeli nella gloria, sorgano lieti dai loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca e la spada a due tagli nelle loro mani,

Le lodi di Dio sulla loro bocca e la spada a due tagli nelle loro mani.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,22-30. 
Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava.
Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare.
Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato.
Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione.
Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui».
Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo.
Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui.
Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta.
Egli deve crescere e io invece diminuire.

Meditazione del giorno 

S. Agostino
Omelie sul Vangelo di Giovanni, 14, 1-3 (trad. Nuova Biblioteca Agostiniana – riv.)

“Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire”

Avete sentito dunque la confessione di Giovanni, quando si recarono da lui per provocarne la gelosia nei confronti di Gesù, attorno al quale si raccoglievano numerosi i discepoli. Gli dissero, come se fosse un invidioso: “Ecco, lui fa più discepoli di te”. Ma Giovanni riconobbe ciò che egli era, e per questo meritò di appartenere a Cristo, perché non osò dire che lui era il Cristo. Giovanni disse precisamente così: “Nessuno può arrogarsi alcunché, se non gli viene dato dal cielo”... Non cercò in sé la sua gioia. Chi vuol trovare in sé la propria gioia, sarà sempre triste; chi invece cerca la propria gioia in Dio, sarà sempre contento, perché Dio è eterno. Vuoi essere sempre contento? Aderisci a Colui che è eterno. E' ciò che ha fatto Giovanni.

L'amico dello sposo è felice alla voce dello sposo, non alla sua; sta in piedi accanto a lui e ascolta.... “La mia gioia è al colmo, ho la mia grazia, non voglio niente di più, per non perdere anche quella che ho ricevuto”. In che cosa consiste questa gioia? “E' felice alla voce dello sposo”. Comprenda, dunque, l'uomo che non deve godere della sua sapienza, ma della sapienza che ha ricevuto da Dio. Non cerchi niente di più, e non perderà ciò che ha ricevuto. ... Giovanni si mostrò grato a Dio: riconobbe di aver ricevuto e dichiarò di essere felice alla voce dello sposo, ed ha aggiunto: “Ora la mia gioia è perfetta”.


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