Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 7 Aprile 2013 (seconda domenica di Pasqua)

Festa della Divina Misericordia

Salmi 118(117),2-4.22-24.25-27a.
Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
Lo dica la casa di Aronne:
eterna è la sua misericordia.

Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;

ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.

Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;

Dio, il Signore è nostra luce.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,19-31. 
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo;
a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Meditazione


Sei appena risorto, Signore Gesù, e già colmi i tuoi discepoli di doni preziosi che cambieranno 
una volta per sempre la loro vita. Tu offri la pace, e non è una pace qualsiasi, una pace a buon mercato, da saldi di fine stagione. Questa pace ha il prezzo del tuo sangue versato dalla croce, del tuo sacrificio, della tua lotta strenua contro il potere del male e del peccato. Tu offri la pace perché ogni uomo possa vivere una condizione nuova, rigenerato nel profondo, guarito dalle antiche ferite, 
riconciliato con il Padre. Questa pace è il lievito buono che deponi nel terreno dell’umanità 
perché possa finalmente trasfigurare la faccia della terra, perché scompaiano ogni arroganza e vendetta e uomini e donne apprendano la strada della fraternità, i percorsi della riconciliazione. 
Questa pace è opera, Signore Gesù, del tuo Spirito: ed è questo il dono più grande che tu ci fai giungere perché ci fa ricordare le tue parole, perché ci conduce all’intelligenza della fede, 
perché agisce nel profondo dei cuori e li trasforma.


Preghiamo

Donaci, o Signore, di saperci fermare un istante ad ascoltare il suono della tua voce. 
Un istante appena per pensare e gustare che cosa accadrebbe se in ogni famiglia, in ogni comunità, 
i cuori sempre battessero all’unisono sul ritmo del tuo cuore. O gioia, pienezza di gioia! 
Null’altro, Signore, desidera l’umanità afflitta e sfinita, se non questa pace, frutto d’amore, 
dono del tuo Spirito. Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, 
penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, 
possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, 
testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. 
Amen.



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