Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 6 ottobre 2013

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)

 
Libro di Abacuc 1,2-3.2,2-4.

Fino a quando, Signore, implorerò e non ascolti, a te alzerò il grido: "Violenza!" e non soccorri?
Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore dell'oppressione? Ho davanti rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse: "Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette perchè la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perchè certo verrà e non tarderà".
Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede.

Salmi 95(94),1-2.6-7.8-9.

Venite, applaudiamo al Signore,
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Venite, prostràti adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio,
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Ascoltate oggi la sua voce:
"Non indurite il cuore, come a Meriba,
come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere.

Seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo 1,6-8.13-14.

Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani.
Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.
Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio.
Prendi come modello le sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù.
Custodisci il buon deposito con l'aiuto dello Spirito santo che abita in noi.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 17,5-10. 
Gli apostoli dissero al Signore:
«Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».

Meditazione del giorno
LaParrocchia.it  

Se aveste fede quanto un granellino di sènapa ... vi ascolterebbe?


Queste parole di Gesù sottolineano l'importanza della fede, ma anche la rarità della fede. Dobbiamo subito riconoscere che è tanto facile illudersi di credere, di essere uomini di fede. Ed è anche facile banalizzare la fede. Tante persone, per una prova o una difficoltà, concludono: "Non credo più!". Ma spesso non hanno perso la fede, bensì hanno perso l'illusione di credere. La fede è una cosa molto più seria. Solo chi è stato nel buio ed ha trovato la fede riesce a percepire la grandezza di questo dono.
Cos'è dunque la fede? Fede non è credere in qualcosa, ricordare le verità del catechismo, ma è credere in qualcuno, è credere nel Signore Gesù. È l'incontro con l'amore di Dio, è fidarsi di Lui.
Noi ci fidiamo di qualcuno che ci ha dimostrato il suo amore, che ci ha riempito con la sua Parola. La conoscenza del Signore precede e accompagna la fede. E questa predicazione giunge fino a noi attraverso delle persone, fragili, di cui cogliamo la fede. A me questo è accaduto quando ero ancora studente, studiando nella scuola cattolica sentivo parlare di Gesù da un frate Cappuccino Padre Pio Tei, morto per un morso di un cobra in India. Questo frate era pieno di serena certezza: non stava vendendomi un'enciclopedia né difendendo le sue convinzioni; lui mi parlava di qualcuno che conosceva bene, Gesù Cristo. Questo 'QUALCUNO' gli aveva dato la forza di scrivere ultimo biglietto prima di ritornare dal Padre: "Ave Maria! Sono appena stato morso da un serpente. Non so se sopravivrò. Voglio bene a tutti e chiedo a tutti: perdono".(Padre Pio Tei: nel suo diario, p. 608) Questa è la fede, abbandonarsi totalmente in Lui.
"Aumenta la nostra fede", dissero gli apostoli al Signore.
L'esperienza di una fede incerta e vacillante viene fatta ogni giorno: crediamo in Gesù, ma non ci fidiamo totalmente di lui, non abbiamo il coraggio di compiere certi passi, di fare certe rinunce. Ecco la fede che deve rafforzarsi. Infatti, la cosa che Gesù più ha chiesto nel corso della vita terrena è la fede nella sua parola e nella sua persona. La fede è così importante che da essa dipende la salvezza eterna di ognuno di noi. Chi crederà sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato, afferma Gesù. La fede è la porta che ci introduce nel mondo soprannaturale. L'uomo di fede vede le cose che gli altri non vedono e neppure potranno mai vedere. La fede ti dà una visione sopranaturale della vita. È una luce che si accende nella notte e ti svela un mondo che diversamente rimarrebbe immerso nell'oscurità. Senza la lampada della fede, la vita è un cammino avvolto nel buio. Con la luce della fede, invece, sai da dove vieni e dove vai, chi sei. Essa ti dischiude panorami infiniti di gioia e di felicità, verso i quali metterti in cammino. La fede è una luce divina, che ci viene comunicata attraverso gli uomini.
'Aumenta Signore la mia fede'; rendila forte come la roccia, deve essere la nostra preghiera quotidiana. Perché la fede è tutto per un credente. Nelle mani di Dio l'uomo è in grado di conseguire qualsiasi traguardo. La fede non ammette solo di essere raccontata ma deve essere vissuta, e allora si risponde da sé. Signore, dammi la fede è, perciò, la mia preghiera giorno e notte. (Gandhi).
Con la fede ritrovata e fortificata dalla prova, dodici uomini, poveri e incolti, hanno conquistato il mondo. Questo vuol dire che poche persone, con la fiamma della fede, bastano per incendiare la terra. La fede ti chiede la fatica del cuore. Oggi troppi cristiani si sono arresi al mondo. La fede, che per molti è stata ragione di vita, oggi per molti è ragione di vergogna.
Tu credente di oggi, sei chiamato ad essere una lampada splendente nel luogo dove Dio ti ha posto. Nutrila con la preghiera, alimentala con la Parola di Dio, proteggila con l'insegnamento della Chiesa. Coloro che l'incredulità ha reso ciechi, si aggrapperanno a te, senza che tu te ne accorga. Essi ti seguiranno nella direzione dove tu andrai. Con la tua fede sii, nel tuo piccolo, luce del mondo. Sia lodato Gesù Cristo!

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