Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 1,24-29.2,1-3.
Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola,
cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi,
ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria.
È lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo.
Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.
Voglio infatti che sappiate quale dura lotta io devo sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti coloro che non mi hanno mai visto di persona,
perché i loro cuori vengano consolati e così, strettamente congiunti nell'amore, essi acquistino in tutta la sua ricchezza la piena intelligenza, e giungano a penetrare nella perfetta conoscenza del mistero di Dio, cioè Cristo,
nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza.
Salmi 62(61),6-7.9.
Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui la mia speranza.
Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
Confida sempre in lui, o popolo, davanti a lui effondi il tuo cuore, nostro rifugio è Dio.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,6-11.
Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita.
Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui.
Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?».
E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì.
Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Meditazione del giorno
Monaci Benedettini Silvestrini
Lo osservarono allo scopo di trovare un capo di accusa
E' sabato. Non si possono fare lavori per non disturbare la festa. Uno tra tanti precetti dei farisei... Ma c'è un uomo che ha bisogno dell'aiuto, ha bisogno del miracolo. Si può fare del bene di sabato? E' questo che disturba la festa? O piuttosto l'indifferenza... Gesù non ha nessun dubbio. Anche se sa che è osservato dai farisei e il gesto che sta per compiere potrà risultare fatale. "Stendi la mano ? egli lo fece ed era guarito". Il sabato, secondo la concezione nuova di Gesù, va dedicato a fare il bene, va dedicato a Dio, come diceva ieri il Papa. Un'osservanza ritualistica ed esteriore non lo aveva compreso. Che cosa significa oggi per noi? Forse che dopo la messa di domenica possiamo ritornare a casa nostra, chiudere la porta di casa e non sapere più di tutto il mondo? O forse accendere la TV e dimenticare dei figli che stanno nell'altra camera o della madre anziana che, con ansia, da mesi aspetta di vedere i suoi nipotini...? C'è un'altra possibilità, l'ultima. Forse che il giorno del Signore non va dedicato alla carità fraterna in modo tutto particolare?