Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 21 marzo 2014

 
Antifona d'ingresso
In te mi rifugio, Signore,
che io non resti confuso in eterno;
mi salverai dalla rete che mi hanno teso i nemici,
perché tu sei la mia difesa. (Sal 31,2.5)
 
 
 
 
Libro della Genesi 37,3-4.12-13a.17b-28.
Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche.
I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.
I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem.
Israele disse a Giuseppe: "Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro".
Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire.
Si dissero l'un l'altro: "Ecco, il sognatore arriva!
Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!".
Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: "Non togliamogli la vita".
Poi disse loro: "Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano"; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava,
poi lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua.
Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto.
Allora Giuda disse ai fratelli: "Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue?
Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne". I suoi fratelli lo ascoltarono.
Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.


Salmi 105(104),16-17.18-19.20-21.
Il Signore chiamò la fame sul paese di Canaan
e distrusse ogni riserva di pane.
Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
finché si avverò la sua predizione
e la parola del Signore gli rese giustizia.

Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
lo pose signore della sua casa,
capo di tutti i suoi averi.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 21,33-43.45-46.
 
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: « Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.
Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ».
Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. »
Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo.
Ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.
 
 Meditazione del giorno
San Bonaventura (1221-1274), francescano, dottore della Chiesa
La Vigna mistica, cap. 3, § 5-10
 
« Presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero”
    « Io sono la vera vigna » dice Gesù (Gv 15,1)… Si scavano fossi intorno a questa vigna, cioè si scavano trappole con astuzia. Quando si complotta per far cadere qualcuno in una trappola, è come scavargli una fossa davanti. Per questo ci si lamenta dicendo: “Hanno scavato davanti a me una fossa” (Sal 57,7)… Ecco un esempio di queste trappole: “Conducono una donna sorpresa in adulterio » al Signore Gesù dicendo : « Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?” (Gv 8,3ss)… E un’altra: “È lecito o no pagare il tributo a Cesare?” (Mt 22,17)…

    Ma hanno visto che queste trappole non nuocevano alla vigna; anzi, scavando questi fossi ci sono caduti dentro loro stessi (Sal 57,7)…  Allora, hanno ‘scavato’ ancora: hanno ‘bucato’ non solo le mani ed i piedi (Sal 22,17), ma hanno trafitto anche il costato con una lancia (Gv 19,34) ed hanno messo allo scoperto l’interno di questo cuore santissimo, che era già stato ferito dalla lancia dell’amore. Nel cantico del suo amore lo Sposo dice: “Tu mi hai ferito il cuore, sorella mia, sposa” (Can 4,9 Vulg). Signore Gesù, il tuo cuore è stato ferito d’amore dalla tua sposa, la tua amica, la tua sorella. Perché allora occorreva che lo colpissero ancora i tuoi nemici? Che fate, nemici?... Non sapete che questo cuore del Signore Gesù, già colpito, è già morto, già aperto, e non può più essere colpito da altra sofferenza? Il cuore dello Sposo, del Signore Gesù, ha già ricevuto la ferita dell’amore, la morte dell’amore. Quale altra morte potrebbe avere? … Anche i martiri sorridono alle minacce, gioiscono sotto i colpi, trionfano quando li uccidono. Perché? Perché sono già morti per amore nel cuore, “morti al peccato” (Rom 6,2) e al mondo…

    Il cuore di Gesù è stato ferito e messo a morte per noi… ; la morte fisica ha trionfato un momento, ma per essere vinta per sempre. E’ stata annientata quando Cristo è risuscitato dai morti, perché «  la morte non ha più potere su di lui » (Rom 6,9). 



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