Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 28 marzo 2014


Antifona d'ingresso
Non c’è nessuno come te in cielo, Signore,
perché tu sei grande e compi meraviglie:
tu solo sei Dio. (Sal 86,8.10)
 
 
 
 
 
Libro di Osea 14,2-10.
Così dice il Signore: « Torna dunque, Israele, al Signore tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità.
Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: "Togli ogni iniquità: accetta ciò che è bene e ti offriremo il frutto delle nostre labbra.
Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, nè chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani, poiché presso di te l'orfano trova misericordia".
Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò di vero cuore, poiché la mia ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano,
si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell'olivo e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, coltiveranno le vigne, famose come il vino del Libano.
Efraim, che ha ancora in comune con gl'idoli? Io l'esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, grazie a me si trova frutto.
Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poiché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v'inciampano ».


Salmi 81(80),6c-8a.8bc-9.10-11ab.14.17.
Un linguaggio mai inteso io sento:
"Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato.

Avvolto nella nube ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.
Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire;
Israele, se tu mi ascoltassi!

Non ci sia in mezzo a te un altro dio
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore tuo Dio,
che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto.

Se il mio popolo mi ascoltasse,
se Israele camminasse per le mie vie!
Li nutrirei con fiore di frumento,
li sazierei con miele di roccia".


+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,28b-34.
 
In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore;
amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi».
Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui;
amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
 
Meditazione del giorno
Sant’Antonio di Padova (circa 1195 – 1231), francescano, dottore della Chiesa
Discorsi per la domenica e le feste dei santi
 
« Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore »
    “Amerai il Signore Dio tuo”. Dio ‘tuo’, viene detto; e questo è un motivo per amarlo maggiormente; amiamo infatti molto di più ciò che è nostro di ciò che ci è estraneo. Certo che il Signore Dio tuo merita di essere amato; si è fatto tuo servo, perché tu gli appartenessi e non diventassi rosso nel servirlo... Per trent’anni, il tuo Dio si è fatto tuo servo, a causa dei tuoi peccati, per strapparti alla schiavitù del diavolo. Amerai dunque il Signore Dio tuo. Colui che ti ha creato si è fatto tuo servo, per causa tua; a te ha dato se stesso interamente affinché tu potessi darti a te stesso. Quando eri infelice, ha ricreato la tua felicità, si è dato a te per renderti a te stesso.

    Amerai dunque il Signore Dio tuo “con tutto il tuo cuore”. ‘Tutto’: non puoi tenere per te alcuna parte di te. Egli vuole l’offerta di tutto te stesso. Ha riscattato tutto in te, con tutta la sua persona, per possedere tutto intero te, lui solo. Amerai dunque il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore. Non tenere, come Ananià e Saffira, una parte di te, poiché allora potresti perire come loro (At 5,1ss). Ama dunque totalmente e non in parte. Dio infatti non ha diverse parti; è tutto in tutto. Non vuole nessuna divisione nel tuo essere, colui che è tutto intero nel suo Essere. Se ti riservi una parte di te, sei tuo, e non suo.

    Vuoi dunque possedere tutto? Dagli ciò che sei e ti darà ciò che è. Non avrai più nulla di tuo; ma avrai in pienezza sia Lui che te. 





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