Antifona d'ingresso
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Sal 17,15)
Libro di Michea 2,1-5.
Guai a coloro che meditano l'iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell'alba lo compiono, perchè in mano loro è il potere.
Sono avidi di campi e li usurpano, di case, e se le prendono. Così opprimono l'uomo e la sua casa, il proprietario e la sua eredità.
Perciò così dice il Signore: "Ecco, io medito contro questa genìa una sciagura da cui non potran sottrarre il collo e non andranno più a testa alta, perchè sarà quello tempo di calamità.
In quel tempo si comporrà su di voi un proverbio e si canterà una lamentazione: "È finita!", e si dirà: "Siamo del tutto rovinati! Ad altri egli passa l'eredità del mio popolo; - Ah, come mi è stata sottratta! - al nemico egli spartisce i nostri campi".
Perciò non ci sarà nessuno che tiri la corda per te, per il sorteggio nell'adunanza del Signore.
Salmi 9(9A),22-23.24-25ab.28-29.35ab.
Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
L'empio insolente disprezza il Signore:
"Dio non se ne cura: Dio non esiste"; questo è il suo pensiero.
Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 12,14-21.
In quel tempo, i farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo.
Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti,
ordinando loro di non divulgarlo,
perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia:
"Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti.
Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce.
La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le genti".
Meditazione del giorno
Sant'Ippolito di Roma ( ?-circa 235), sacerdote e martire
Confutazione di tutte le eresie 10, 33-34
Sant'Ippolito di Roma ( ?-circa 235), sacerdote e martire
Confutazione di tutte le eresie 10, 33-34
“Ecco il mio servo che io ho scelto”
Ecco la nostra fede: Dio ha inviato la sua Parola, il Verbo (Gv
1,1), a manifestarsi in persona agli uomini, affinché il mondo,
vedendolo, fosse salvato… Sappiamo che si è fatto uomo, come noi. Se
fosse stato diversamente, invano ci avrebbe ordinato di imitarlo come
nostro maestro (Gv 13,14.34). Se quest’uomo fosse stato di un’altra
natura, come avrebbe potuto chiedermi di fare come lui, a me che sono
debole per natura? Dove sarebbe la sua bontà, la sua giustizia ?
Per farci ben capire che non è diverso da noi, ha voluto sopportare la fatica e conoscere la fame (Gv 4,6); non ha rifiutato di aver sete, si è riposato dormendo, non si è sottratto alla sofferenza, ha subito la morte ed ha chiaramente manifestato la sua risurrezione. In tutto ha offerto la sua umanità come primizia affinché tu, nella sofferenza, non ti perda di coraggio, ma, riconoscendoti uomo, attendi anche tu che il Padre ti dia quanto ha dato a lui.…
Grazie alla conoscenza del vero Dio, avrai un corpo immortale e incorruttibile come l’anima stessa; riceverai in eredità il Regno dei cieli perché avrai riconosciuto il Re del cielo mentre vivevi in terra. Vivrai alla presenza di Dio, “erede con Cristo” (Rom 8,17). Non sarai più dominato dai desideri, dalle sofferenze e dalle malattie, poiché sei diventato di natura divina… “Cristo è Dio, al di sopra di tutto” (cfr Rom 9,5)… e ha dato all’uomo vecchio la perfezione dell’uomo nuovo (Col 3,9). Fin dal principio l’ha chiamato sua immagine (Gen 1,27), e con questa somiglianza ha mostrato la sua tenerezza per te. Se obbedisci ai suoi santi comandamenti, se con la bontà imiti Colui che è buono, diverrai simile a lui.
Per farci ben capire che non è diverso da noi, ha voluto sopportare la fatica e conoscere la fame (Gv 4,6); non ha rifiutato di aver sete, si è riposato dormendo, non si è sottratto alla sofferenza, ha subito la morte ed ha chiaramente manifestato la sua risurrezione. In tutto ha offerto la sua umanità come primizia affinché tu, nella sofferenza, non ti perda di coraggio, ma, riconoscendoti uomo, attendi anche tu che il Padre ti dia quanto ha dato a lui.…
Grazie alla conoscenza del vero Dio, avrai un corpo immortale e incorruttibile come l’anima stessa; riceverai in eredità il Regno dei cieli perché avrai riconosciuto il Re del cielo mentre vivevi in terra. Vivrai alla presenza di Dio, “erede con Cristo” (Rom 8,17). Non sarai più dominato dai desideri, dalle sofferenze e dalle malattie, poiché sei diventato di natura divina… “Cristo è Dio, al di sopra di tutto” (cfr Rom 9,5)… e ha dato all’uomo vecchio la perfezione dell’uomo nuovo (Col 3,9). Fin dal principio l’ha chiamato sua immagine (Gen 1,27), e con questa somiglianza ha mostrato la sua tenerezza per te. Se obbedisci ai suoi santi comandamenti, se con la bontà imiti Colui che è buono, diverrai simile a lui.