Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 21 agosto 2014

Antifona d'ingresso
Il Signore lo ha scelto come sommo sacerdote,
gli ha aperto i suoi tesori,
lo ha colmato di ogni benedizione.

Libro di Ezechiele 36,23-28.
Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo.

Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli;
vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi.
Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.

Salmi 51(50),12-13.14-15.18-19.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

Tu non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 22,1-14.
Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.
Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.
Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;
altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;
andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale,
gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì.
Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».


Meditazione del giorno
Giovanni Taulero (ca 1300-1361), domenicano a Strasburgo
Discorsi, 74
 
« Venite al banchetto nuziale »
    « Tutto è pronto; venite alle nozze ». Ma gli invitati si scusarono, andando « chi al proprio campo, chi ai propri affari »… Dappertutto purtroppo si vede questo strano affaccendarsi e questa continua agitazione che muove il mondo. Ci gira perfino la testa di fronte alla incredibile quantità di vestiti, cibo, costruzioni e di tante cose di cui la metà basterebbe ampiamente. Questa vita dovrebbe essere solo un passaggio verso l’eternità… Dobbiamo con tutte le nostre forze staccarci da questa sovrabbondanza di attività e di molteplicità, da tutto quanto non è un bisogno assoluto, e raccoglierci dentro di noi, restare legati alla nostra vocazione, considerare dove, come e in quale modo il Signore ci ha chiamati, chi alla contemplazione interiore, chi all'azione, chi … al riposo interiore, nel silenzio calmo delle divine tenebre, nell'unità dello spirito.

    Anche quest’ultimo è chiamato a volte da Dio all’attività esterna, a volte a quella interiore, secondo il suo beneplacito, ma l’uomo non è sempre attento alla sua chiamata… Se l'uomo chiamato interiormente al silenzio nobile e calmo volesse, per questo motivo, astenersi continuamente da ogni opera di carità, non farebbe bene; e purtroppo oggi sono rari quelli che vogliono compiere opere di carità straordinarie… Il Vangelo racconta poi come il maestro trova uno dei suoi ospiti seduto al banchetto senza essere rivestito dell'abito nuziale... L'abito nuziale che mancava a questo commensale è la pura, vera e divina carità, la vera intenzione di cercare Dio che esclude ogni amore di se stesso e di tutto ciò che è estraneo a Dio, che Dio non vuole... A coloro che cercano se stessi nostro Signore dice: « Amico, come hai potuto entrare qui senza l'abito della vera carità ? » Hanno cercato i doni di Dio più che Dio stesso.

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