Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 23 dicembre 2014

Antifona d'ingresso
Nascerà per noi un bambino,
sarà chiamato Dio potente,
e saranno in lui benedette
tutte le nazioni del mondo. (cf. Is 9,6; Sal 72,17)
 
Libro di Malachia 3,1-4.23-24.
Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'oblazione secondo giustizia.
Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani.
Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore,
perché converta il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri; così che io venendo non colpisca il paese con lo sterminio.

Salmi 25(24),4bc-5ab.8-9.10.14.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,

in te ho sempre sperato.
Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
guida gli umili secondo giustizia,

insegna ai poveri le sue vie.
Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
Il Signore si rivela a chi lo teme,
gli fa conoscere la sua alleanza.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,57-66.
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.
In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.

O M E L I A
a cura di
Qumran2.net
 Monaci Benedettini Silvestrini
 Benedetto il Signore?

Le due letture sono talmente collegate tra di loro che il vangelo non è altro che la risposta e la verifica della profezia di Malachia. Meravigliose sono le opere del Signore! La nascita di Giovanni, figlio di Elisabetta, mette in movimento tutta la zona montana intorno a Ain Karem. Che sarà mai questo bambino? E' un pensiero che si potrebbe formulare su ogni bambino che viene al mondo. Conosciamo il suo inizio ma ci resta nascosto il suo futuro. Tanto più che la nascita di Giovanni è accompagnata da eventi strani: Un padre muto, un concepimento fuori delle norme della genetica, un nome inusitato in famiglia, una dichiarazione del padre che manifesta il nome impostogli dall'Angelo: "che chiamerai Giovanni!". E dopo questo atto di obbedienza, esplode dalle sue labbra l'inno di ringraziamento a Dio, sempre fedele alle promesse. Che sarà di questo bambino? Sarà il messaggero inviato a preparare la via al Signore, secondo lo spirito di Elia che ha la missione di convertire il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri onde evitare lo sterminio. Il Messia Gesù nel silenzio del grembo materno assiste a questi eventi... Ma alla sua manifestazione egli si presenterà come fuoco purificatore. Purificherà i figli di Levi perché possano offrire una oblazione gradita a Dio. Il Messia, l'Inviato da Dio, viene a ristabilire l'ordine e dare alla convivenza umana il sapore della pace e della concordia, incominciando proprio dalla famiglia. Spiace di costatare la profonda crisi di molte famiglie dove si vive senza comprendersi, senza accettarsi e sinceramente amarsi, dalle quali i figli, che mal sopportando le limitazioni imposte, fuggono per avventurarsi in una vita da singoli che spesso si risolve in una convivenza libera, senza alcun vincolo morale e normativo. Dovremmo attenderci eventi dolorosi, catastrofici per rinsavire?

 Monaci Benedettini Silvestrini  
Il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia

Anche Maria, la Vergine Madre, nel suo cantico aveva lodato il Signore per la sua misericordia. Fanno la stessa cosa i vicini e i parenti di Elisabetta alla notizia che si è compiuto per lei il tempo del parto. Questo è sempre motivo di gioia perché una nuova vita viene in questo mondo, nel caso della nascita di Giovanni, così vuole Elisabetta che si chiami il suo bambino, ci sono motivi speciali per rallegrarsi e benedire il Signore. Quel bambino ha una missione davvero speciale da compiere: sarà il precursore del Cristo, colui che ha il compito di preparargli immediatamente la strada. Lo dovrà additare al mondo come l'Agnello che togli i peccati del mondo. Già la sua nascita prodigiosa viene accolta da molti come un'attesa di fausti eventi futuri. La gente si chiedeva: «Che cosa sarà mai questo bambino?». Lo scopriranno dopo non molti anni quando il Precursore sulle rive del Giordano, inizierà la sua vibrante predicazione. Il lieto evento tra l'altro segnerà la fine del mutismo del padre Zaccaria, il che ha un significato che trascende quello letterale. «Aprire la bocca dei muti» è appunto una dei compiti messianici, è quindi normale che tale azione salvifica inizi dal padre del Battista. Sarà poi Gesù a completare quell'opera quando insegnerà ai suoi apostoli e tramite loro ad ognuno di noi, a chiamare Dio con il nome di Padre.

Seguimi

Resta aggiornato sui nuovi contenuti : Seguimi su GOOGLE NEWS