Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Contempliamo la Solennità del Corpus Domini, il pane è il corpo e il vino è sangue, mistero Eucaristico


DALL' OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Nella solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

Piazza San Giovanni in Laterano
Giovedì, 4 giugno 2015

Abbiamo ascoltato: nella [Ultima] Cena Gesù dona il suo Corpo e il suo Sangue mediante il pane e il vino, per lasciarci il memoriale del suo sacrificio di amore infinito. E con questo “viatico” ricolmo di grazia, i discepoli hanno tutto il necessario per il loro cammino lungo la storia, per estendere a tutti il regno di Dio.

Luce e forza sarà per loro il dono che Gesù ha fatto di sé, immolandosi volontariamente sulla croce. E questo Pane di vita è giunto fino a noi! Non finisce mai lo stupore della Chiesa davanti a questa realtà. Uno stupore che alimenta sempre la contemplazione, l’adorazione e la memoria. 

Ce lo dimostra un testo molto bello della Liturgia di oggi, il Responsorio della seconda lettura dell’Ufficio delle Letture, che dice così: «Riconoscete in questo pane, colui che fu crocifisso; nel calice, il sangue sgorgato dal suo fianco. Prendete e mangiate il corpo di Cristo, bevete il suo sangue: poiché ora siete membra di Cristo. Per non disgregarvi, mangiate questo vincolo di comunione; per non svilirvi, bevete il prezzo del vostro riscatto»...


Venite a me, voi tutti, che siete affaticati

e oppressi, e io vi ristorerò.
 


La solennità di oggi pone al centro il mistero della comunione tra Dio e l’uomo. Il “corpo di Cristo”, l’intera sua persona ed esistenza, è il dono che Dio ha fatto all’umanità. E Cristo ha fatto dono di sé stesso, del suo corpo, per noi. La festa del mistero eucaristico, come mistero di alleanza tra Dio e l’umanità, fa memoria di questo duplice dono. Perciò la dimensione eucaristica caratterizza in modo essenziale la vita della Chiesa e dei singoli cristiani. Il banchetto è un fatto umano profondo che in tutti i popoli e in tutte le religioni ha significato familiare e sociale, significato di solidarietà umana e di culto, e ha persino la capacità di simboleggiare la comunione con i defunti e con Dio. Tale significato e capacità, già accentuati nell’antica alleanza, acquistano un valore immenso nella nuova, nella Cena del Signore.  

Preghiera personale al S.S. Sacramento


Come è bello Signore stare innanzi a Te,
guardarti e sentirmi guardato,
parlarti e sentirti parlare,
ascoltarti e sentirmi ascoltato,
cercarti e trovarti,
amarti e sentirmi amare. 

Come è bello Signore stare innanzi a te,
sapere che tu sei lì, in quel pezzo di pane,
sapere che passi i giorni interi e le notti,
chiuso in quel tabernacolo ad aspettare chi come me,
preso da tanti impegni,

dimentica la cosa più importante,
la cosa più preziosa. 

Come è bello Signore stare insieme a te.
Il mio cuore carico di peccati sembra scoppiare,
ma l'amore che esce da questo Pane Eucaristico

mi dà speranza, mi dà la forza di rialzarmi,
mi dà il coraggio di chiederti perdono,
mi dà la gioia di gridare a tutti:
Come è bello Signore stare insieme a te.

«Restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell’eucarestia, riparando con la nostra fede e il nostro amore le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi che il nostro salvatore deve subire in tante parti del mondo.»

( Beato Giovanni Paolo II) 


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