Il "buon ladrone"
39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». (Lc 23, 39-43)
Il "buon ladrone" è convinto dell'innocenza di Gesù, non solo, lo accetta anche come leggittimo Messia, e si affida alla sua generosità chiedendogli solo un ricordo: "ricordati di me", ma Gesù non esita e gli conferma la sua entrata in Paradiso il giorno stesso. Con questa affermazione egli impegna i suoi poteri divini. Ma cosa è successo sul Calvario tra Gesù e il ladrone? Sul Calvario trionfa la grazia, che in un attimo può capovolgere una vita. Il ladrone confessa la sua colpa, accetta la pena, e percorre a passi da gigante il cammino della salvezza.
Ma l'accento più forte della promessa di Gesù sta nelle parole "con me", il ladrone non andrà in Paradiso da solo, ma insieme a Cristo, e questo indica una comunione di vita e un comune destino.
Ti voglio pregare.
Voglio essere il buon ladrone, Signore, riconoscere in te il Messia, il Cristo mandato da Dio. Voglio pentirmi dei miei peccati e chiederti perdono perchè se sei inchiodato a questa croce è anche per colpa mia. Io so Signore che la tua misericordia è infinita e conosco la tua immensa bontà... E ciò che più bramo è sentire la tua voce che mi dice:
" In verità ti dico: oggi sarai con me in paradiso".