Non è molta la strada da percorrere dal pretorio, cioè la residenza di Pilato, fino al luogo del supplizio, ma è faticosissimo per Gesù, prostrato dalla flagellazione e dagli altri maltrattamenti. Secondo il costume romano, egli dovrebbe essere trascinato nudo per le vie della città, ma gli Ebrei hanno uno spiccato senso del pudore per questo Gesù viene rivestito.
Sulle sue spalle grava il peso del palo trasversale della croce, lungo circa due metri e mezzo, ma ad un tratto i soldati fermano il corteo, vedendo Gesù sfinito, incaricano la prima persona che passa a portarlo al suo posto. E' un certo Simone di Cirene. Egli si trova a passare di là, sta rientrando dal suo lavoro nei campi. Ma non oppone resistenza, davanti a Gesù sofferente prende il legno e s'incammina verso il Calvario.
Il primo a mettere in pratica questa parola, a caricarsi della croce della sofferenza e della morte, fu proprio lui, Cristo Gesù. Il secondo è stato Simone di Cirene. Ed è nella figura di quest'uomo che il cristiano deve ritrovarsi. Egli è passato per caso, ed è stato obbligato a portare la croce di Gesù, per un breve tratto di strada si è fatto vicino a Cristo, per quel breve tratto di strada, ha avvertito e sperimentato la follia del sacrificio e dell'amore di quell'uomo, riconoscendo infine in lui il Figlio di Dio.
Il vangelo di Luca ci ricorda che il Cireneo portò la croce "dietro a Gesù", e con questo gesto egli è divenuto il modello di ogni cristiano, che per essere fedele alla sua vocazione, deve prendere la propria croce e seguire il Maestro.
- Torna al menu "In cammino verso la Pasqua"