Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

L'Assunzione di Maria al cielo

La Chiesa, il 1 novembre 1950 ha dichiarato questa verità di fede:

 "L'assunzione è il privilegio in virtù del quale l'Immacolata Madre di Dio è stata glorificata,

alla fine della sua vita terrena, nella sua anima e nel suo corpo, senza attendere la risurrezione finale".


Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi.


Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (Ap 11,19;12,1-6.10 )

Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».


Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,39-56 )

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Alla fine del suo passaggio sulla terra, la Madre del Redentore, preservata dal peccato e dalla corruzione, è stata elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo Figlio, nel cielo. La tomba vuota di Maria, immagine della tomba vuota di Gesù, significa e prelude alla vittoria totale del Dio della vita sulla morte, quando alla fine del mondo farà sorgere in vita eterna la morte corporale di ognuno di noi unita a quella di Cristo. L’Apocalisse ci mostra “un segno grandioso del cielo”: la Donna che ha il sole per mantello, e una corona di stelle. Invincibile con la grazia di Dio di fronte al nemico primordiale. “Figura e primizia della Chiesa”. Primizia nel dolore della maternità al servizio della Redenzione. Primizia nel destino della gloria. 
Maria è "primizia e immagine della Chiesa; in lei si rivela il compimento del mistero di salvezza
e risplende per il popolo pellegrino sulla terra come segno di consolazione e speranza".
"Di generazione in generazione si stende la sua misericordia su quelli che lo temono".
La sua vittoria piena sul male - la testa schiacciata del serpente –
diviene così la promessa sicura di un nostro medesimo destino di vittoria.
Risplende la Regina, Signore, alla tua destra

Maria è il prototipo della Chiesa. Grazie al suo sì ella ha generato Cristo, il Dio con-noi, rendendo possibile, già su questa terra, la comunione piena tra Dio e l’uomo. Così anche la Chiesa, nell’obbedienza alla fede, è segno vivo della presenza di Dio nel mondo e lo offre attraverso la Parola e i sacramenti.

Maria è il prototipo del credente. Anche lei ha camminato nell’oscurità della fede di cui il sì pronunciato all’Annunciazione non segnava che l’inizio. In questo sta la sua beatitudine ed è per questo che è benedetta. Ha lasciato spazio a Dio in sé e, stupita per questo mistero che prendeva carne nel suo grembo, avvolta dall’ombra dello Spirito Santo, non ha saputo che intonare il meraviglioso cantico del Magnificat.

Maria è esempio e sostegno per tutti i credenti: ci incoraggia a non perderci di fiducia dinanzi alle difficoltà e agli inevitabili problemi di tutti i giorni. Ci assicura il suo aiuto e ci ricorda che l'essenziale è cercare e pensare "alle cose di lassù, non a quelle della terra". Presi dalle occupazioni quotidiane rischiamo infatti di ritenere che sia qui, in questo mondo nel quale siamo solo di passaggio, lo scopo ultimo dell'umana esistenza. Invece è il Paradiso la vera meta del nostro pellegrinaggio terreno.

 
O Maria Immacolata Assunta in cielo, tu che vivi beatissima nella visione di Dio:
di Dio Padre che fece di te alta creatura, di Dio Figlio che volle da te
essere generato uomo e averti sua madre,
di Dio Spirito Santo che in te compì la concezione umana del Salvatore.

O Maria purissima

o Maria dolcissima e bellissima

o Maria donna forte e pensosa

o Maria povera e dolorosa

o Maria vergine e madre

donna umanissima come Eva più di Eva.
Vicina a Dio nella tua grazia nei tuoi privilegi, nei tuoi misteri nella tua missione, nella tua gloria.

O Maria assunta nella gloria di Cristo,
nella perfezione completata e trasfigurata della nostra natura umana.

O Maria porta del cielo, specchio della luce divina, santuario dell’alleanza tra Dio e gli uomini,
lascia che le nostre anime volino dietro a te, lascia che salgano dietro il tuo radioso cammino,
trasportate da una speranza che il mondo non ha, quella della beatitudine eterna.

Confortaci dal cielo o Madre pietosa e per le tue vie della purezza e della speranza,
guidaci un giorno all’incontro beato con te e con il tuo divin Figlio il nostro Salvatore Gesù.




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